di Raffaele Lisco.
Proprio quando pensi di non avere scampo, ecco arrivare la botta di culo.
Erano disperati, Raùgna, il BimboMinkia e i presidenti “consortili” assortiti. La tanto agognata passerella mediatica (personale) garantita dalla partenza della 15° tappa del Giro d’Italia ciclistico, stava per essere deturpata da quel cantieraccio brutto che, da anni, sfregia il nostro Porto Mandracchio.
A furia di “riaperture” e “richiusure”, ormai, da oltre 36 mesi, il centralissimo cuore dell’isola è diventato un cantiere bombardato dagli scavi, per completare l’ultimo lotto dell’impianto fognario gradese.
Per colpa dei “capricci” di qualche imprenditore frontista e della sua associazione di categoria (…), la scarsa capacità impositiva dell’amministrazione in carica di pensare alla collettività e non al singolo e l’impreparazione professionale di chi deputato a calendarizzare i lavori pubblici, un lavoro che poteva essere concluso in 18 mesi, dopo oltre il doppio del tempo è ancora in esecuzione.
Contrariamente alle solite balle scritte oggi da Antonio Boemo su Il Piccolo, il cantiere non ha subito i ritardi suddetti per il Covid o per altre tipologie di rinvenimento archeologico ma proprio perchè Fabris e compari hanno obbligato IrisAcqua a fermarsi per le stagioni estive, i “Natali Gradesi” e le Pasque mai vissute (quelle sì) causa pandemia…
Quest’anno, però, il nuovo giocattolo dei CWC, ovvero la tappa di partenza del Giro d’Italia, era a sicuro rischio per il fatto (già pubblicato da tempo dal sottoscritto) che il cantiere non sarebbe stato terminato prima della fine di giugno.
Stabilito che il Giro Ciclistico avrà come data il 23 maggio, presentare la località con le ruspe dietro alle recinzioni in plastica, avrebbe ucciso l’immagine trionfalistica dei “bravi amministratori” targati Dario Raùgna, Matteo Polo e Fabio Fabris, ognuno per le rispettive competenze (sindaco, turismo e lavori pubblici – ndr).
Per fortuna (loro) “Dio c’è!” (cit.) ed eccolo manifestarsi attraverso i “gradoni” del 1800 ritrovati scavando sotto piazza Marinai d’Italia (Porto Mandracchio).
Ora, grazie all’importantissimo (…) ritrovamento “archeologico” (che tutti conoscevano) e la complicità della Sopraintendenza, si potrà intimare all’azienda appaltratrice di richiudere tutto entro il 21 maggio (guarda caso…) e ricominciare a ottobre, giusto per ribattezzare quel cantiere “Never Ending Story”. E Gianbattista Graziani (pres, IrisAcqua), muto.
Vabbè, il Giro d’Italia è salvo, le chiappette chiacchierate di Raùgna pure e sarà una stagione estiva bellissima.
Se continuano così, indifferentemente per Raùgna o per Kovatsch, alle prossime comunali, voterò anch’io per il PD…
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