EDITORIALE – IL POPOLO SCONFIGGE LA POLITICA.

di Raffaele Lisco.

Scendere in piazza, a manifestare, è servito a terrorizzare i “poltronari” professionisti…

Come facilmente prevedibile, anche senza possedere i titoli da “politologi”, non appena la “massa” è calata compatta nei dintorni dei palazzi del potere, minacciando seriamente di andare a prendere per il collo gli “eletti”, questi hanno cominciato a cacarsi addosso e, “scientificamente”, la pandemia ha iniziato a regredire…

In meno di una settimana, siamo passati dalla Peste Bubbonica incontenibile, da centinaia di morti quotidiani, alla calendarizzazione delle “riaperture ragionate”. Dal virus Inglese che ti divora i polmoni, alla banale influenza facilmente curabile.

Col mantra “ubiquo”, recitato H24, “…dobbiamo vaccinarci tutti…” (anche se le dosi non le abbiamo…), la propaganda governativa ci ha martellato incessantemente, per infonderci “Speranza” e fiducia, nella capacità di chi ci amministra a tutti il livelli. Europei, nazionali, regionali e comunali.

Alla fine, compreso che siamo arrivati a pochi millimetri dalla rivolta civile e che il filo sottile che ancora è riuscito a mantenere nei ranghi una popolazione esasperata da una politica vergognosa stava per spezzarsi, il Governo si è deciso a mollare la presa e cambiare rotta.

Ha vinto la linea “liberista” su quella “statalista”. Le sinistre, rinforzate dai Grillini, hanno dovuto soccombere a un centro destra che chiedeva di puntare sul “rischio”, piuttosto che morire di “certezze”. Nessun merito dei partiti, al contrario dei proclami trionfalistici del solito Salvini o dei Berlusconiani, ne tanto meno di un PD e M5S che, fino a ieri, volevano il “tutto chiuso” e, adesso, si attribuiscono il merito delle riaperture.

In realtà, la solita fuffa dei politici professionisti, altro non è che assecondare la piazza, per non correre il rischio di pagare pegno e perdere consensi, atteso il fatto che, in Italia, un’elezione (prima o poi) c’è sempre. Hanno capito che la corda si stava per spezzare e si sono inventati le “riaperture ragionate”, il classico equilibrio moderato di democristiana memoria, capace di scontentare tutti ma in modo “equo”.

Finirà come ha già predetto quel virologo di nome “Galli” ma di fatto “Gufo” : la fretta di recuperare la piazza ci porterà dritti verso la terza ondata di contagio e a settembre, goduta l’estate e spese le tanto agognate vacanze, contenti e vaccinati, ci ritroveremo (come nel 2020) al punto di partenza, vittime della nuova “variante” che la “dose” non coprirà

Vabbè ma, tanto, chissenefrega, quello che conta è che agli “Itagliani” sia concesso andare a vedere gli Europei di calcio, ci si possa liberamente contagiare dentro e fuori dalle osterie e il sindaco di turno possa raccontare di aver sconfitto il virus a casa sua, magari sorvolando sull’aver avuto centinaia di positivi, decine di morti ed essere stato uno dei comuni peggiori, nel merito.

Il popolo ha sconfitto la politica ma non se n’è nemmeno accorto

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