IL “RISCHIO RAGIONATO” VALE ANCHE PER GRADO?

di Raffaele Lisco.

La domanda è: il “rischio ragionato” sulle riaperture, vale anche per il Comune di Grado?

Oggi che, finalmente, abbiamo un cronoprogramma ufficiale per la tempistica, scaletta decisa dal Governo Nazionale sulle riaperture delle attività produttive, mi domando quale sarà il destino prossimo venturo dell’isoletta dove vivo.

L’azzardo sanitario, perchè di questo si tratta, decisione già stigmatizzata da alcuni virologi mediatici, si è palesato nella volontà politica di Draghi & C., grazie alla pressione popolare esercitata dai tantissimi “padroncini” della piccola impresa, ridotti alla fame dalle chiusure di Speranza.

Tra pochi giorni, la “riapertura” selettiva dei soli siti all’aperto, ci darà conferma o smentita sulla possibilità dell’arrivo di una nuova ondata di contagio. Vedremo se il “saldo” tra ripresa economica e deficit sanitario sarà attivo o passivo.

Detto questo, rimanendo dentro il confine dell’isoletta gradese, con l’arrivo del caldo, sarà logico attendersi una corposa calata di ospiti italiani e stranieri, turisti ultrastufi dei “domiciliari” che non vedono l’ora di spalmarsi sulle nostre spiagge e venire a respirare la nostra benefica aria salmastra, dopo un’inverno passato al chiuso di un’appartamento.

Considerata un’amministrazione comunale capace di esistere solo a mezzo Social, un sindaco latitante sul territorio e un assessore alla Sanità totalmente avulso alla sua delega, personaggi incapaci di attivarsi in loco aprendo i necessari centri sanitari, quale sarà la gestione dei controlli per mantenere alta l’attenzione nel merito?

Difficile credere che quattro vigili mal comandati dal raccomandato di turno, oltre a farsi giretti ben chiusi dentro il gigantesco parco automezzi della Polizia Municipale, andranno locale per locale, strada per strada e spiaggia per spiaggia, a controllare le “patenti” dei vaccinati, il rispetto delle distanze e il possesso degli strumenti obbligatori per evitare il contagio del virus.

Li abbiamo già visti all’opera nel recente passato e, infatti, Grado si è distinta come Comune maggiormente colpito dal Covid 19, con un picco di quasi 500 positivi e 19 morti. L’anarchia totale registrata fuori dalle osterie, la circolazione di soggetti privi delle protezioni e l’evasione dalle quarantene obbligatorie, sono state le “medaglie” appuntate sul petto del sindaco e dei suoi sottoposti in divisa.

Adesso che tutto tornerà lentamente come prima, ci dobbiamo aspettare nuovamente la promiscuità vissuta poche settimane addietro? Il Centro Vaccinale locale dietro al quale Dario Raùgna si nasconde, accusando Asugi di essere inerte alla richiesta, riusciremo a vederlo nascere? Oppure dovremo assistere al parto di altre “mozioni” tra “amichette” della stessa sinistra (quella originale e quella “tarocca”…), capaci di renderci non solo ridicoli ma perfino odiosi?

Personalmente sono pessimista, proprio perchè conosco meglio di chiunque altro i miei concittadini e, purtroppo, non li posso definire un esempio d’intelligenza e di rispetto delle regole. Se a questo ci aggiungiamo l’assolutivo postulato del “…vemo de lavorà…” che, da sempre, accompagna ogni illegalità tipicamente gradese, mi sa che la prossima ondata pandemica, partirà proprio da Grado…

Se lo prendi amaro è il caffè, se lo prendi farcito è il panino.

Se lo prendi nel culo è la vita

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