di Raffaele Lisco.
Si prospetta l’arrivo di una stagione estiva difficile, complicata e fuori controllo…
Tempo permettendo, ormai ci siamo quasi. Maggio scorrerà velocemente, scontando le problematiche conseguenti alla coda di una pandemia che dipenderà molto da come la propaganda sarà stata abbastanza convincente per proclamarne la sconfitta. Sarà “grasso che cola” se si riusciranno a recuperare le “feste austriache” (Ascensione e Pentecoste – ndr) e vedremo se il sole ci darà una mano a riempire Grado di burini in canotta.
Quello che sono sicuro che accadrà, è che in un modo o nell’altro, come l’anno scorso, l’Italia tutta (da giugno) schiverà i “mortali contagi” utili per controllare un popolo durante l’inverno (…) e, miracolosamente, sarà dichiarata ufficialmente dai Figliuolo & C. la “fine clausura” e il “libera tutti”, atti indispensabili per la ripartenza dell’economia italica.
In piccolo, qui sull’Isoletta delle Meraviglie, l’appuntamento col sicurissimo Puttanaio Gradese è già stato approvato dall’amministrazione in carica, perfino senza bisogno di “delibera” ufficiale. E’ talmente tanta la “fame di turista” che l’imperativo già circolante tra le cube e sulle spiagge, è “vale tutto, purchè s’incassi”.
Non ci vogliono particolari doti mistiche per prevedere la bolgia laoocontica che invaderà i fine settimana gradesi, le carovane di pendolari in fuga dal deserto estivo di Bistrigna o Lauzacco, la transumanza dei nostri amici Triestini, Monfalconesi e Goriziani, tutti inscatolati dentro le loro macchinine, condannati a girare per ore sull’isola in cerca di un parcheggio.
Tavolini, pedane e ombrelloni, scenderanno a valle come un fiume lavico, inondando ogni spazio libero calpestabile, occupando strade, marciapiedi, portoni e passaggi. Al grido patriottico di “Vemo de lavorà!”, ogni categoria “produttiva” esibirà la sua patente concessa da un’amministrazione ben lontana dal rispetto dei regolamenti e obblighi sociali.
E poi, come scordare il nostro “core business”, il cliente privilegiato, il krukko in sandali e calzini bianchi che, però, sta lasciando il primato al “polacco” magliaro, al “ceco” ripulito e al “bielorusso” al quale è meglio non chiedere la provenienza del fatturato…
Provvisti di “Green Pass” regolare o tarocco, tanto, per i “ricettivi” gradesi non ci sarà nessuna differenza (…), i nostri ospiti stranieri avranno facoltà di potersi permettere la qualunque, certi che nessun “questurino” civico, si sognerà di disturbare il bancomat deambulante.
Aggiungiamoci che saremo in piena campagna elettorale, per la sanguinosa conquista (o mantenimento) del governo di Grado per i prossimi cinque anni ed ecco che si completa l’affresco di una località balneare dove l’anarchia avrà prevalenza sull’ordine.
Per fortuna, io sono ai “domiciliari” per scelta (anche perchè per obbligo ancora non ci sono riusciti) e per questo sarò tra quei pochi fortunati che potranno stare lontano dal puttanaio estivo, in attesa che passi la buriana…
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