di Raffaele Lisco.
Grado “isola delle donne” ma non per tutte le categorie…
L’amministrazione “cinica” di Dario Raùgna & C., ha dimostrato (ancora una volta) tutta la sua tendenza alla discriminazione rivolta verso le categorie che non le interessano. Impegnatissimi nell’autocelebrare la latitante assessora “esterna” Federica Lauto, concedendole il contentino di realizzare la “tre giorni delle sconosciute” (…), ai “bravi governanti” sono sfuggite altre priorità.
Oggi , domenica 9 maggio, si festeggiano due importantissimi eventi: il primo riguarda tutte le mamme del mondo e celebra la dedicata Festa della Mamma annuale. Il secondo libera dalla clausura le RSA di tutta Italia, grazie alla firma del Ministro Speranza sulla “grazia” statale.
Eppure, occupato a specchiarsi vestito di “Rosa”, il sindaco Dario “Cobram” Raùgna, non si è minimamente curato di spendere nemmeno un centesimo per celebrare sull’isola queste due importantissime feste. Meglio investire nel “Folpo Cangiante”, quella bruttura imposta a chiunque arrivi a Grado dalla Translagunare, la “gala del pacco” che per la campagna elettorale di Bellodezzzzia, mi aspetto colorato di rosso con una bella stella gialla nel mezzo…
Del resto, si deve avere una certa compassione se questo sindachino “rimbalza” la Festa della Mamma, visto che la sua lo schifava come figlio, forse perchè il cuore di una madre riesce a guardare ben oltre le apparenze di un bugiardo patologico. Il complesso conseguente sarebbe un utile studio, per il mio amico psichiatra dott. Adriano Segatori.
Non solo le “mamme” non interessano ai CWC, anche le nonne sono solo un fastidio per quelli della “Nuova Politica” targata PD. Infatti, come predico da mesi, le Case di Riposo che finalmente oggi possono riaprire alle visite parenti grazie alla firma del Ministro Speranza, non hanno ancora trovato spazio nei pensieri del duo “Sanità” (sic!) Raùgna & Gaddi.
La “collega” Anna Cisint, sindaca di Monfalcone, riapre le sue RSA già oggi, superando perfino il diritto alla “settimana corta” (tanto caro agli statali…) e facendo lavorare i suoi sottoposti, per non togliere nemmeno un giorno di felicità ai suoi anziani rinchiusi negli Ospizi e ai loro parenti impazienti di poter rivedere dal vivo la mamma, la nonna, la sorella.
La morale è sempre quella: ci sono sindaci che mettono in primo piano la qualità della vita dei propri cittadini, dimostrando (con i fatti) di che “pasta” siano fatti e sindaci “impomatati” che si beano solo quando inquadrati dalle telecamere nel gesto di raccontare le loro balle, roteando la coda come pavoni sull’aia. Donne “con le palle” e ometti “totalmente privi di attributo maschile”.
Per i gradesi, la scelta peggiore è una garanzia…
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