di Raffaele Lisco.
In quello che è apparsa più un’esecuzione che un Consiglio Comunale, Dario Raùgna apostrofa Claudio Kovatsch come “delinquente”.
Consiglio Comunale di Grado del 11 maggio c.a., l’ennesima melassa pregna di “signor sindaco” e salamelecchi assortiti, con i quali la “maggioranza allargata” priva dell’unica VERA opposizione dei Consiglieri Roberto Marin ed Elisabetta Medeot, assenti per manifesto disgusto acuto mascherato da “impegni lavorativi”, si è autofankulata senza pomata lenitiva.
Riassumo per brevità di Cronaca, le varie Comunicazioni, Interrogazioni e Mozioni che hanno reso l’importante assise un teatrino comico, pubblica occasione nella quale alle “moderate” eccezioni espresse dai Consiglieri “minorati” Kovatsch, Delbello, Borsatti, Marchesan e Lauto (Dario), uno straripante Raùgna ha rovinato la giornata.
Su tutti i punti toccati, ovvero Sanità locale (Casa Serena, Centro Vaccinale, Clinica S.Eufemia) ed Emorragia Dirigenziale (Venier, Pesamosca, De Rosa ecc.), le domande dei Consiglieri del “centro destra” (autodefinito), sono state puntualmente demolite dal sindaco Raùgna, protagonista dei comizi declamati con il supporto della “dimissionaria” Segretaria Generale.
Esilaranti i momenti in cui il Delbello dimostrava non solo l’analfabetismo grammaticale (già ampiamente conosciuto) ma perfino l’ignoranza normativa del Consigliere Comunale (nonostante sia stato assessore comunale e consigliere provinciale) che chiede procedure illegali al Regolamento, puntualmente respinte. Non è la prima volta che il Biniano di ritorno si veste da “populista” e ne ricava una carriola di pernacchie dalla maggioranza ma devo riconoscere che il “Fulgido” mi piace proprio perchè è “un po così”.
Ma il punto più alto della “riscossa” di Bellodezzzia, si è consumato nel preciso momento in cui il “moderato” Kovatsch, uscita la candida capigliatura da “Nonno Nanni”, è caduto nella trappola che poi si è capito il Raùgna gli aveva preparato da giorni. Presentata la “mozione” che chiedeva di tentare di riportare Gianluca Venier nell’organico del Comune, si è scatenato l’inferno tra il Cazzaro Lagunare e “Der Kommisar” di sinistra/destra/centro, a seconda del tempo che fa.
Confesso di aver goduto come un furetto, quando ho visto la faccia “attapirata” del pensionato regionale Claudio Kovatsch, nel sentire Raùgna apostrofarlo come “istigatore a delinquere” o, peggio ancora, proponente al Consiglio di attivarsi a complice del reato di “abuso di potere”. A casa mia si chiama calunnia ma dare del delinquente a una mozzarella com’è il “civile” Omo de Tavagnàc, evidentemente, è tra i permessi concessi al sindaco, motivo di querela (se mi permettessi) per il sottoscritto…
Pur essendo il primo a sorprendermene, questa volta Raùgna mi ha procurato attimi di puro godimento, se non altro per aver ricordato ai “moderati”, (quelli che vorrebbero governare i prossimi cinque anni con la melassa e il crocefisso appeso al collo) che “la guèra è guèra” e i “femminielli” come la Banda Kovatsch sono destinati a soccombere senza pietà.
I commenti dei “sostenitori” Matteo Polo (sic!), Fioronzo Facchinetti e Luciano Cicogna, hanno solo acuito la smerdata accusata da quelli che volevano attaccare e sono tornati a casa cornuti & mazziati. Tanto è vero che, dopo la sanguinosa disfatta politica, i proponenti della mozione, hanno ritirato l’atto. Sono mancate solo le umilianti scuse e l’ammissione di essere dei “trololò”… Sadicamente, Raùgna, li ha stanati uno per uno, facendoli passare sotto le Forche Caudine della retromarcia individuale, tanto per completare la sonante vittoria.
Sinceramente, se questo è il futuro politico di Grado, se il centro destra regionale veramente vuole Claudio Kovatsch come antagonista della sinistra Raùgnica, sto pensando di ritirare i “Ribelli” dalla competizione e lasciare questo paese di ignoranti al loro triste destino.
Inutile perdere tempo con una comunità incapace di reagire, timorosa di pretendere rispetto e competenza, chiedere a chi li amministra di lavorare per il bene collettivo e non per gli interessi personali, politici e non. Se i gradesi vogliono il peggio chi sono io per contestarne la volontà?
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