EDITORIALE – LA PRESA IN “GIRO”.

di Raffaele Lisco.

Tra una settimana arriva il Giro d’Italia: abbiamo risolto i nostri problemi.

Manca poco all’evento “storico” che cancellerà oltre un anno di sofferenza economica, sanitaria e sociale. Con la modica spesa di una mezz’oretta di riprese televisive nazionali, giusto il tempo della passerella mattutina dedicata alla partenza della 15° tappa dell’edizione numero 104 del Giro d’Italia di ciclismo maschile Grado/Gorizia, l’amministrazione “civica” avrà risolto tutti i problemi.

Asfaltate le strade dove passeranno i ciclisti (solo quelle interessate dal percorso…), distribuiti i contributini pubblici, per foraggiare gli “eventi” degli “amici” pronti a supportare la campagna elettorale del sindaco Dario Raùgna e comparsi in ogni dove purchè a favore di obbiettivo, gli allegri pedalatori eletti, si apprestano a sfruttare elettoralmente fino all’ultima goccia di succo spremibile, il potere totale di un governo in scadenza.

Tutta l’attenzione è spostata sui “Girini” e poco importa se si ristrutturano ponti pedonali “sostenibili”, dove l’accesso ai disabili è non solo interdetto ma perfino ridicolizzato da un a rampa fatta di gradini alti 30 centimetri.

Non c’è paragone tra la tinteggiatura rosa della città e un porto centrale ancora una volta ostaggio del catrame, della polvere, delle ruspe e di un cantiere più simile alla Tela di Penelope, che a un’opera pubblica dal cronoprogramma iniziale stimato in 18 mesi, slittato a 48 (per adesso) per volontà di un’amministrazione incapace di assumere una posizione ferma, nel merito.

Domenica 23 maggio, scattate le 10 di mattina e partita la carovana in direzione dell’arrivo a Gorizia (occasione ben più importante della partenza…), rimarranno solo le cartacce lasciate dagli addetti ai lavori, atteso che un pubblico presente non sarà permesso, nel rispetto dell’ordinanza emessa dal Comune, che toglie dalle strade cittadine chiunque volesse mettere fuori il naso dalla finestra di casa. Alla faccia del week end “turistico” riservato solamente a chi autorizzato da “pass”, mentre per tutti gli altri, “strada chiusa”

Comunque la si pensi, favorevoli o contrari, da buon cittadino, io mi sono già preparato per domenica prossima. Costumino “rosa”, bicicletta vintàge e tacco 12 ai piedini, ligio alla “legge Zan” e ossequioso al rispetto della libertà sessuale personale.

Speriamo che le televisioni internazionali, oltre al Ciclista Tricolore e ai suoi “civici” culoni, inquadrino anche “la più bella dell’isola”, al “megio tòco” che c’è a Grado, quella Gran Topolona nella foto, assieme a Bellodezzzzzia.

Tutto il resto è noia.

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