DOPO MORTI, DIVENTIAMO TUTTI “MAESTRI”…

di Raffaele Lisco.

Disse: “…Il Tempo è Galantuomo…”. E infatti…

infatti, non appena tirate le cuoia, la corsa generale alla “beatificazione” dell’Artista, il ricorso al superlativo esagerato sull’Uomo e l’adesione al Club degli Entusiasti di Franco Battiato, è esplosa più di un missile Israeliano “intelligente”…

Eppure, correva l’anno 2013 (26 marzo) e pochi ricordano di quando, quello che non aveva bisogno di ruffianarsi i politici, si permise di esprimersi (senza filtri) nei confronti degli atteggiamenti molto poco seri di una larga parte delle donne assunte in politica. Disse, testualmente: ”Queste troie che si trovano in parlamento farebbero qualsiasi cosa. E’ una cosa inaccettabile” – aggiungendo che sarebbe meglio – “aprissero un casino”.

Chiamato a rappresentare la Cultura nella Trinacria dal Presidente della Regione Sicilia dell’epoca, il “sinistro” Rosario Crocetta, dopo la sua uscita in quel di Bruxelles, Franco Battiato passò in un amen dall’altare alla polvere. Si scatenarono ferocemente contro di lui, in primis, la “Presidenta” della Camera, Laura Boldrini  (…“Da presidente della Camera dei Deputati e da donna respingo nel modo più fermo l’insulto che da lui arriva alla dignità del Parlamento. Neanche il suo prestigio lo autorizza ad usare espressioni così indiscriminatamente offensive…”).

A seguire, la valanga di insulti abbaiata dalla maggior parte di “troie” (Cit.) presenti in Parlamento. Dalla Santanchè alla Serracchiani, tutte unite sotto la stessa crociata, indifferenti all’appartenenza di destra o di sinistra, solo per il fatto che, in Italia, dare della “troia” a una che dimostra di esserlo è giudicata calunnia, invece di verità…Parola di uno che per aver dato a “Cesare” quello che è di “Cesare” (più di una volta), sconterà processi penali fino all’ultimo giorno di vita…

‘A livella, poema di “principesca” memoria (Antonio De Curtis – ndr), cioè quel momento in cui TUTTI scontiamo i nostri peccati, a patto che rimangano ben chiusi dentro una bara, ancora una volta ha “assolto” il putrido diffamatore, quel anoressico soggetto che io scoprii nei miei “viaggi” da adolescente fuorilegge, attraverso la sua musica di “Pollution” (1972 etichetta Bla Bla), colonna sonora molto diversa da quella tanto apprezzata dai Radical Chic di sinistra e dalla massa che ha “adorato” (dopo) quel matto che piaceva tanto ai “drogati”, (prima).

Oggi, il “Maestro”, è diventato quell’icona idolatrata da tutti quelli che adesso fanno a gara a tesserne le lodi. E’ bastato semplicemente “morire”, proprio come le indimenticate Rock Star scomparse troppo giovani (ai miei tempi) per overdose. Giovani bruciati dalla troppa vicinanza al Sole come Icaro, consumati dal male di vivere che imprigiona i “diversi”, quelli che non hanno la grande fortuna di non capire un cazzo e scontano la pesante condanna che affligge i “portatori sani di cervello”.

In fondo, resta la consolazione di sapere che non appena sarò morto anch’io, la gara a declamare le mie “grandi qualità” salirà fino al cielo. Non certo all’altezza di un Maestro come Franco Battiato ma, comunque, meglio che niente.

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

 

 

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