UN ALTRO SPLENDIDO MOSAICO (DA RUBARE)…

di Raffaele Lisco.

L’assessor “ingenièr” Fabio Fabris sarà contento, c’è un altro “mosaico” da farsi fregare

Zompicchiando sui Socials, sono caduto su un post pubblicato dall’amico Mauro Tognon, l’ex moschettiere (autoescluso) del vecchio trio Consiliare, di cui facevano parte i suoi compari  Dario “Portos” Raùgna e “Fioronzo”  Aramis Facchinetti.

Nello strillo, Mauro ci segnala una delle ultime opere realizzate dai “giovani alunni” dell’UTE di Grado (Università della Terza Età – ndr), ovvero lo stupendo mosaico immortalato (male) nella foto di testa articolo. Per completezza, segnalo che le proporzioni illustrate non sono quelle dell’originale, atteso il rispetto dei parametri di pubblicazioni delle immagini, obbligatori per questo blog.

Durante il Corso di Mosaico Avanzato, progetto dell’anno accademico 2019/2020, la riproduzione di un manifesto del 1956 del pittore cartellonista Renzo Kollman, è il risultato visibile del lavoro eseguito dagli iscritti all’Università Gradese.

A mio modestissimo giudizio, quanto prodotto dall’impegno degli “scolaretti” è di altissimo livello e la qualità ottenuta meriterebbe la doverosa collocazione del mosaico in bella evidenza, in un luogo dove potesse essere ammirato da tutti, locali e “foresti”.

Senza ombra di dubbio, un’opera sicuramente molto più gradevole di quelle orribili scopiazzature da logo, infantili scarabocchi senz’anima nè tradizione. Storpiature che il bamboccio “personaggio politico”, quello comicamente illuso di essere un “esperto di turismo” (sic!), o della sua omonima altrettanto convinta che pitturarsi i capelli la trasformi da basabanchi a “rappresentante della cultura”, cercano di spacciare a quelli che, non appena si girano, si esibiscono i sguaiate risate al loro indirizzo…

E poi, perchè farsi sfuggire un’ottima occasione per dare un’altra possibilità all’assessore ai Lavori “Pubici” ing. Fabio Fabris, di farsi fregare un altro mosaico realizzato dai gradesi?

Tutti ricordiamo il recente “Caso Aldo Marocco”, la favola del mosaico storico “dimenticato” durante i lavori di ristrutturazione del Campo Sportivo della Schiusa, allorquando, per cause ancora rimaste “sconosciute” (solo a loro…), “qualcuno” si era appropriato di un’opera di proprietà della comunità. Dopo aver resistito per decenni, non appena saliti al potere i CWC, il mosaico è diventato un trofeo da esporre nel salotto di casa di “qualcuno” lasciato libero di rubare

E allora, nel segno di quella “stabilità” sproloquiata dal BimboMinkia, perchè quindi non dare il giusto risalto alla nuova e molto valida opera realizzata da “quelli dell’UTE”? Suggerirei di collocare il mosaico riproduzione del manifesto di Kollman, magari in un giardino pubblico del centro, in modo da poter permettere allo stesso ladro di chiudere la coppia assieme a quello di Aldo Marocco

Non resta che buttarla in Satira, anche perchè se dovessimo prendere seriamente tutto quello che ci regala la politica locale, provinciale, regionale, nazionale ed europea, altro che depressione

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