EDITORIALE – “PETI-ZIONI GRADESI”.

di Raffaele Lisco.

Il mio (semiserio) personale commento, sul problema del traffico di Grado.

Dalla lettura degli articoli del “bravo giornalista” che scrive sul quotidiano locale (…), si capisce sempre molto poco della notizia e, molto spesso, la confusione generata dall’assenza di professionalità giornalistica, produce confusione e fraintendimenti.

E infatti, nel recente articolo de Il Piccolo, dove si raccontava di una non ben definita “petizione” inoltrata al sindaco Dario Raugnashenko” da alcuni cittadini dell’isola, non sono riuscito a capire di quale tipologia di petizione si stia parlando.

Forse che un gruppetto di gradesi “scoreggioni” abbia scelto di manifestare provocatoriamente, utilizzando la loro parte “più nobile” come mezzo per sensibilizzare il Piccolo Buddha isolano, sul problema tipicamente estivo dell’intasamento veicolare dell’isola?

Una rumorosa (e miasmica) PETI-ZIONE collettiva, la parata di deretani lagunari schierata a fronte Municipio, pronta a “sparare” la propria protesta fino all’ultima salva? Oppure, il fastidioso sibilìo della fuoriuscita di “prodotto interno lordo” del gruppo gradese, usato come critica “silenziosa” ma “penetrante”?

Sulla carta si parla di una “presunta” “raccolta firme” presentata all’amministrazione, per sollevare l’antico problema della viabilità selvaggia nel centro di Grado ma non si specifica ne il numero totale di sottoscrizioni raccolte, ne quale sia lo scopo finale della protesta.

Quello che è certo, anzi, scolpito nella pietra, è l’ennesima presa per il culo degli “ultimi arrivati” sulla comoda poltrona retribuita, nei confronti del popolo bue tipicamente gradese. Ancora una volta, i “casoneri” vestiti a festa, si sono bevuti la solita balla del “Piano Mobilità Sostenibile”, hanno creduto all’ultimo imbonitore di piazza che gli ha venduto (a caro prezzo) la “scienza” mascherata da Politecnico, giusto per “contribuire”(con i soldi dei gradesi) anche a un pezzo della sua famiglia

Adesso, arrivata la “stagiòn”, finito il coprifuoco e riaperto tutto, i Corcài Gradesi si svegliano dal letargo invernale e provano, sulla loro pelle, quanto sia urticante essere stati gabbati da un manipolo di dilettanti.

Non abbastanza puniti, masochisticamente, vanno a piangere proprio da chi si barcamena col bianco e col nero, a suo agio ovunque, agevole in tutte le “stagioni”, ieri col nemico e oggi “contro”. Domani “a disposizione” di quello (prima) dipinto come “inaccettabile”. Inutile fare nomi, tanto, il diritto concesso (per compassione) ai “disabili”, copre anche atteggiamenti altrimenti negati ai “normodotati”.

Comunque, a me piace molto l’idea di protestare “col culo”, è una novità che Grado potrebbe lanciare nel mondo, attirando tutti gli “scoreggioni” nazionali e internazionali. Una “genialata” di marketing turistico che Matteo Polo (assessore dedicato) e il Consorzio degli “Amici Raccomandati”, dovrebbero valutare…

Peti-zioni gradesi.

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