di Raffaele Lisco.
Aumentano le critiche dei gradesi, contro l’amministrazione di Dario Raùgna.
Sembra che lo sport maggiormente in voga attualmente a Grado, sia diventato il “Tiro al Raùgna”. Amato quanto un piccione scagazzante, l’ “anoressico” sindaco di Grado, raccoglie quotidianamente critiche su critiche da parte dei suoi concittadini che (per lui), in realtà, sono “sudditi”.
Commenti negativi sulle opere pubbliche fatte con i piedi, lavori realizzati in tempi biblici e costati uno sproposito, critiche feroci sull’allegra distribuzione di contributi pubblici regalati agli “amici degli amici”, sacrosante bestemmie verbali e scritte (a mezzo “petizione”) sulla viabilità laoocontica e, ciliegina sulla torta, l’ammucchiata selvaggia di tavoli e sedie sul suolo pubblico cittadino. Visione che, mai come quest’anno, sta occupando le calli del Centro Storico (Castrum) dell’isola.
La foto a lato, immagine apparsa sui Social, è stata rubata dalla “provocazione” di Gianni Maran, l’artista gradese noto per le sue opere pittoriche e scultoree a base di pesci. Il commento del “Maestro” (immortalato col sindaco Raùgna) non risparmia pungenti critiche sull’operato dei “civici”. Soprattutto in tema di lassismo urbanistico dentro il Castrum, marchettone concesso esclusivamente ai ristoratori gradesi, per non precludersi il consenso elettorale prossimo venturo.
Testuale, scrive Maran: “…Occupazione suolo pubblico nel centro storico di GRADO!!! Naturalmente l’immagine è provocatoria ma la situazione è paradossale!!!…”.
Premesso che lo sfogo pluriesclamativo di “Matarana” (per gli amici), si associa a quello di una larga maggioranza di residenti e non, il fatto clamoroso è che a pubblicare la sopraddetta critica, è un iscritto al Partito Democratico, ex candidato nelle liste del PD locale, conclamato sostenitore e collaboratore di Raùgna e del suo gruppo di miracolati. Ricordiamo tutti la serie di Mostre artistiche, realizzate o coordinate da Gianni Maran per questa amministrazione, occasioni finanziate dai CWC e benedette dalla presenza dei “personaggi politici” (o presunti tali) che governano Grado dal 2016.
Per una “brutta persona”, come viene definito il sottoscritto dai “bravi governanti” in carica, quel “diffamatore” regolarmente querelato un giorno si e l’altro pure (…), il “lurido” che dovrebbe marcire dentro una galera o morire in una corsia d’ospedale, sorprende molto constatare che gli ex tifosi del sindaco Dario Raùgna e gli estimatori del pivello ViceMinkia, dello Sbirro Sparalesto e di “Fioronzo”, stanno imitando nei giudizi sui suddetti, il “pregiudicato” innominabile.
Chissà, forse l’aria di “smobilitazione” che circonda gli “uscenti”, la sempre più diffusa convinzione popolare che (finalmente) la peggior amministrazione di Grado stia per liberare le scrivanie per tornare nel nulla da dove sono partiti e il sempreverde “leccaculismo” che precede il “presunto” “prossimo vincente”, sta asciugando lo stagno del consenso dove hanno galleggiato le paperelle “civiche” targate PD.
I gradesi non sono una comunità, anzi, difficilmente si trovano tribù tanto ipocrite quanto opportuniste come gli isolani. Vendicativi, ignoranti, permalosi e frignoni, i “casòneri” vivono nel loro piccolo mondo de palù, convinti di essere il centro dell’universo. Non per caso, oltre il ponte, i gradesi si vergognano di essere tali. Scontato, quindi, abbandonare la barca che affonda e prenotarsi il posto sul “natante nuovo” pronto al varo…
Mancano quattro mesi alle elezioni amministrative di Grado e, azzardo la previsione che, ogni giorno a scalare prima della scadenza, gli stracci voleranno sempre più alti e per bocca di soggetti che, fino a oggi, hanno “mangiato” a piene ganasce alla mensa dei Liberi, Democratici ed Ecologici, figli dell’accoglienza.
Scommettiamo che ci piglierò anche questa volta?…
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