di Raffaele Lisco.
Nuova “patria” per l’irrequieto Maurizio “Apolide” Delbello. Da Bini a Toti in meno di tre secondi netti.
La notizia ce l’avevo in “canna” da giorni e ne sono testimoni gli “amici” che me ne chiedevano la conferma. Tuttavia, ormai indifferente alla primogenitura degli scoops locali, ho preferito aspettare l’ufficialità, piuttosto che intestarmene la paternità.
Maurizio Delbello, ex Lega Nord, ex Forza Italia e, da poco, ex ProgettoFVG (mi scuso se mi fossi scordato qualche altra appartenenza…), ha annunciato ufficialmente di aver abbandonato il partitino di Sergio Bini, per confluire dentro quello di Toti e Brugnaro, “Coraggio Italia”. Ammesso che lo prendano.
Effettivamente, ce ne vuole tanto di “coraggio” per compiere l’ennesimo salto mortale triplo con scappellamento a destra, rendersi conto di contare meno di un brufolo nel partito dove ti dichiari pomposamente “vice coordinatore regionale e referente locale” (…) e prendere atto che nel panorama politico locale, le uniche preferenze sicure sono le sonore pernacchie dei tuoi concittadini (e non).
In piena campagna elettorale, nel momento delicatissimo delle scelte da compiere per contribuire a vincere sulla sinistra “civica” di Dario Raùgna e Diego Moretti, ecco che il fenomeno di Fossalon molla tutto per tentare l’ennesima “riverginatura” a fondo perduto. Senza squadra, senza seguito, senza voti…
Oltretutto, scontata la grande “tenerezza” che nutro verso Maurizio, soggetto che non ha ancora compreso di essere diventato il “rimpiazzo” dei miei rifiuti politici, aver assunto il ruolo di “ultima scelta di Bini“ dopo che l’ho mollato (vedi foto a lato) e, oggi, “riserva” di Coraggio Italia a seguito del mio diniego come rappresentante locale del nuovo partito di Toti e Brugnero. Tutto documentato per iscritto e testimoniato (nomi e cognomi) dai referenti provinciali, regionali e nazionali…
Dispiace osservare il suicidio politico di un amico, soggetto cieco e sordo di fronte alla perdita di credibilità che caratterizza gli “equilibristi” abilissimi a saltare su e giù dai carri di passaggio. Eppure, con Delbello, avevo fatto un ottimo lavoro all’epoca della “Protesta Migranti”, occasione nella quale, insieme agli altri volontari, avevamo ottenuto il successo pieno, anche se a “processo” per aver sostenuto la volontà dei residenti di Fossalon contro Raùgna, ci sono andato solo io…
Ora la “patata bollente” resta nelle mani del candidato Claudio Kovatsch, cocciuto aspirante sindaco di Grado, anche a costo di cucinare un menù “contro natura”, pieno di pietanze che messe assieme sono immangiabili. Tirelli e Oriti, Clama e Marin (Giorgio), Bredeon e Celledoni, Marchesan (Natalino) e Bonaldo (prossima new entry?…), Delbello e Borsatti.
La domanda è: come (e con chi) entrerà Forza Italia dentro il “centro destra compatto” (…) lagunare? E ProgettoFVG, persa la “punta di diamante”, resterà fuori o cercherà qualcun altro, per essere presente nel prossimo governo gradese?
Ho cercato di contattare telefonicamente il mio “grande amico” Sergio Bini (Presidente ProgettoFVG) ma mi è stato gentilmente risposto che l’assessore regionale al Turismo è in lutto stretto, per la grave perdita politica subita con l’abbandono di Delbello.
Stavo per crederci, finchè un tappo di “shampoo” millesimato non è atterrato sul balcone di casa mia, provenienza Udine, via Cavour.
Segnale inequivocabile delle Magnum “sciabolate” dall’impomatato regionale, per “dimenticare” Maurizio “Apolide” Delbello.
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