di Raffaele Lisco.
Corre l’obbligo professionale e morale, di pubblicare alcune precisazioni sul mio articolo di ieri, 17 giugno c.a., sulla Nuova GIT targata Roberto Marin.
Come puntualmente accade, fino a quando i bersagli della tua satira sono gli “avversari”, lodi sperticate e complimenti senza fine, sono la misura con la quale viene riconosciuto il tuo “grande impegno per la causa”.
Esattamente in maniera speculare, non appena ti permetti di canzonare simpaticamente il tuo ammiratore/ice (…), improvvisamente ti ritrovi spacciatore di “realtà travisate”, se non addirittura volgare divulgatore di “affermazioni mai esternate” dai bravi politici da te “diffamati”.
Sinceramente, oltre ad averne pieni i cosiddetti “ciufoli” di questa altalena di sentimenti, oggi benevoli e domani malevoli (…), mi domando cosa spinga i suddetti a “indignarsi” un tanto al kilo, offendersi secondo convenienza e lamentarsi con chi cerca di portare un minimo di allegria in un mondo triste e ingessato, salvo evitare accuratamente di prendersela col “bravo giornalista” colpevole di pubblicazione (quella sì) falsa e tendenziosa.
Come si evidenzia dallo screenshot a lato, il “candidato sindaco” Roberto Marin, soggetto che i gradesi non hanno ancora capito se ci è o se ci fa (…), non ha gradito il mio “gioco” sulla sua “presunta” possibilità di ottenere la nomina a presidente della GIT S.p.A., come se gli avessi scritto chissà quale insulto sulla sua “riverita” persona…
Sinceramente, trovo che aprire una polemica nella quale non vorrei nemmeno entrare ma nella quale mi ci trascina l’inutile e sciocco commento “strillato” sui Social, (in maiuscolo), dal “candidato”/”presidente” (e chi sa cos’altro ancora) Roberto Marin, non giovi per primo a lui, atteso quanto abbia da perdere, in confronto a un “signor nessuno” come il sottoscritto.
Per quel poco che ne so in tema di “comunicazione” (…), da semplice dilettante in confronto alla competenza di Marin, noto esperto di giornalismo, comunicazione e divulgazione sotto qualsiasi forma, nella mia ignoranza so che una notizia pubblicata su una testata ufficiale (Il Piccolo) da un giornalista dipendente e iscritto all’Albo, o viene smentita dal diretto interessato, oppure ricade nella più classica delle “tacite ammissioni”.
Di più, volendo essere cattivi (e qui sono imbattibile…), cercare di farmi passare per “travisatore della realtà” da uno che se ha un “qualcosa per cento” di passare da gonfiatore di gommoni a presidente della principale azienda di Grado (…), lo deve solamente al sottoscritto, è come cercare di infilare la testa nella bocca del leone e sperare che non la chiuda.
Certo non mi aspetto un minimo di ringraziamento ma nemmeno di essere bollato come “bugiardo”, proprio da chi non ha nemmeno capito il grande servizio ricevuto aggratis. L’articolo incriminato (per Marin) è piaciuto, in particolar modo, proprio a quelli sui quali l’ometto deve sperare nella benevolenza per ottenere l’elemosina “nominale”. Quindi, prima di affidare ai posteri commenti fuori luogo, al suo posto rifletterei con più cura e intelligenza…
Aveva ragione mia nonna, quando mi avvertiva che “a fare del bene ci si rimette sempre”, soprattutto quando i “miracolati” hanno la coscienza più nera del catrame e, una volta ottenuto quanto desiderato, non solo ti voltano le spalle ma fanno perfino a gara per dissociarsi da quella “brutta persona” che loro hanno sempre evitato…
Dispiace, poco ma dispiace, soprattutto per loro, soggetti incapaci di stare al mondo, dimostrare una dignità che, purtroppo, non hanno mai avuto ed essere in grado di rendere reali le montagne di chiacchiere con le quali hanno pascolato un po qui e un po là, ovunque l’erba fosse abbondante e gratuita.
Ho lavorato mesi, per far si che Roberto Marin potesse ottenere ancora tutte le soddisfazioni che, oggi, (perfino io) ho capito che NON si merita, tuttavia, non è affar mio preoccuparmi per cosa farà un domani, dove, con chi e (casomai) in che ruolo. La mia coscienza è a posto, fedele alla parola data, SEMPRE e comunque, onesto con le persone che si sono fidate di me e lontano dai facili opportunismi di convenienza.
Come sempre, sarà il tempo a dimostrare alla gente chi “travisa la realtà” e chi, invece, mente sapendo di mentire…
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