di Raffaele Lisco.
Beppe Grillo “sfiducia” il suo (fu) prescelto per la guida del Movimento. La Politica dei Miracolati è finita.
Ancora una volta, ho confermato la mia capacità di anticipare i tempi, pubblicando in epoca non sospetta (13 gennaio 2021), la prevedibile implosione del Movimento 5 Stelle. Oggi, si realizza quanto scritto nell’articolo “profetico” (ricorda QUI) che qualsiasi (serio) analista politico avrebbe sottoscritto facilmente.
Con la “sfiducia” di Beppe Grillo nei confronti dell’espulso “Giuseppi” Conte e la conseguente spaccatura fra prossimi “Contiani” e “Grilliani”, si conclude l’Era del Miracolato, la Stagione degli Eletti senza Merito, il Campionato dei Dilettanti opposti agli Assenti.
La “tossica” elezione alle Politiche del 2018, del plotone di improbabili figuri (la maggior parte sgallettate del sud), che produsse la formazione di quella maggioranza parlamentare al 32% che ha drogato un Parlamento ostaggio di ragazzotti senz’arte ne parte e l’occupazione “bulgara” di cartonati, pronti a vendersi anche la madre pur di rimanere incollati alla poltrona, ha smascherato la (finta) “purezza” di quelli che strillavano “honestà”, solo perchè esclusi dalla “mangiatoia” pubblica.
I “peones” parlamentari, volevano come “Guida Politica Assoluta” il “prestanome” Conte, solo perchè era l’unico in grado di garantire ai “miracolati” (passati dalla condizione di disoccupati a quella di “onorevoli” e “senatori”) la possibilità di riprovare a conquistare il bonifico mensile per altri cinque anni.
Naturalmente, come figli dell’ignoranza politica, strategica e comportamentale, non potevano arrivare a comprendere quello che perfino un “sindaco di Grado” avrebbe capito: cercare di sfilare il Movimento dalle mani del suo Creatore, Ideatore e massimo profeta, Beppe Grillo, era come dichiarare al mondo la propria stupidità e inutilità politica.
Oltretutto scegliendo Giuseppe Conte, ovvero la palese espressione dell’opportunismo fatta persona, un Signor Nessuno più “miracolato” di tutti, il classico “passante” trovatosi nel posto giusto al momento giusto. Colui abile nel farsi concavo e convesso, trasformista più eclettico di Arturo Brachetti, la vecchia DC con pochette nel taschino, un “gagà napulitano” salito ai vertici, senza aver mai preso un voto dagli Italiani.
Adesso, finalmente, la Stagione dei Miracoli è (quasi) finita. A tutti i livelli elettivi, per guadagnarsi la poltrona bisognerà metterci del proprio. Non basteranno più le menzogne sparate col ventilatore e i dilettanti mascherati da “statisti” non saranno più “maggioranza”. Certo, qualche “leccapiedi” raccomandato resterà in sella ma, in fondo, vorrà dire che, almeno, avrà dimostrato di possedere il “talento” del salivatore estremo…
Sarà la fine dei “civici” che si vergognano di dichiararsi di destra, sinistra o centro, la sparizione degli improvvisati, riciclati, riverginati e miracolati.
Forse, la politica resterà ancora figlia della P minuscola ma, almeno, una bella sfoltita generale, Beppe Grillo ce l’ha regalata…
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