EDITORIALE – CANDIDATI LATITANTI.

di Raffaele Lisco.

I gradesi (e non), si domandano dove siano finiti i “candidati” al ruolo di prossimo sindaco di Grado.

D’accordo i “tatticismi” strategici, va bene il “nascondino elettorale” e ci può stare perfino l’idea di arrivare all’ultimo momento, come le Dive di Hollyvood, tuttavia, prima o poi, ti devi mostrare ai potenziali elettori, spiegare il programma che proponi e svelare i nomi dei soggetti che comporrebbero la tua squadra di governo.

A oggi, 5 luglio, attesa conferma sulla data delle elezioni amministrative prossime venture (ottobre?), i gradesi ancora non conoscono nulla di tutto ciò. Le uniche informazioni “ufficiose” che sono date a sapere, raccontano di due potenziali candidati per il posto di prossimo sindaco di Grado.

Per il centro sinistra, l’uscente sindaco Dario Raùgna, cerca la rielezione proponendo una coalizione composta dal PD, Liber@, Open Grado e Democratici Gradesi, ovvero la presenza di tre civiche sulle quattro messe in campo nel 2016, più i Democratici locali. Altre liste a supporto, per il momento, non risultano.

Dalla parte opposta, il centro destra, trovata l’unanimità (grazie al “responsabile” ritiro di Roberto Marin), si presenterebbe (condizionale obbligatorio) con un “listone” denominato Lista Kovatsch. Titolare, per l’appunto, il dott. Claudio Kovatsch, ex funzionario regionale, ex commissario prefettizio, attuale Consigliere Comunale di opposizione e membro di numerosi CdA provinciali e regionali.

Se fosse vero che a metà ottobre ci saranno le elezioni, si può ragionevolmente pensare che, dovendo presentare le Liste entro 30 giorni dalla data suddetta, la chiusura degli elenchi cadrebbe a metà settembre circa, quindi, tra un paio di mesi a partire da oggi.

A mio modesto avviso di cittadino “ignorante” delle dinamiche politiche, non avendo mai partecipato a qualche campagna elettorale (…), sessanta giorni per riuscire a convincere la comunità gradese a votare per la propria coalizione, far decidere il nome a cui dare la preferenza (importante per determinare le cariche conseguenti) e coinvolgere il tessuto locale nel scegliere il più convincente programma politico, economico e strategico, offerto dai contendenti, sono pochissimi.

Soprattutto tenendo in considerazione la variabile temporale” della stagione estiva, periodo durante il quale, il residente votante, ha per la mente esclusivamente l’accumulo del fatturato, la “resilienza” che lo mantenga in buona salute fino ai “foghi” di ferragosto (almeno) e l’impegno massimo affinchè si eviti la minima possibilità che si verifichino imprevisti negativi.

Vedo maluccio l’improvvido candidato (o chi per lui), così sciocco da chiedere al ristoratore accaldato la presenza al comizio, magari dopo aver sgambettato per la sala “solo” una dozzina di ore continuative. Oppure il fenomeno, “personaggio politico”, capace di organizzare una riunione serale per coinvolgere lo spiaggino semi disidratato, sulla convenienza di votare per lui

Credo, dal basso della mia inesperienza, che ai candidati e alle loro coorti,  sia rimasto pochissimo tempo per uscire allo scoperto ufficialmente, mostrare le proprie truppe, illustrare i programmi e iniziare una difficile campagna elettorale “estiva”, fatto nuovissimo per Grado.

In modo particolare per lo “sfidante”, Claudio Kovatsch, non certo un gigante della specialità, poco abituato a comunicare e in difetto (rispetto alla mancanza di etica del sindaco uscente), furbetto disonesto lestissimo a utilizzare la macchina pubblica a suo vantaggio, distribuire “favori” in cambio di voti e pagarsi le spese coi soldi dei gradesi.

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