CONF. STAMPA LISTA KOVATSCH – 2° TIME.

di Raffaele Lisco.

Dopo la pausa notturna, si spengono le luci in sala e, sullo schermo in Panavision™, parte la visione del 2° tempo della Conferenza Stampa per la Lista Kovatsch.

Onestamente, obbligarvi in prime time, alla lettura del mio commento politico sulla conferenza stampa che, i “fondatori” della coalizione a supporto del candidato sindaco di Grado, Claudio Kovatsch, avevano indetto per ieri 9 luglio, era effettivamente abbastanza sadico. Tuttavia, nonostante la “sofferenza” imposta, avete letto il mio pezzo in quasi 2.000, dalle 20 alle 24

Per quelli che hanno avuto di meglio da fare (…) e vorranno leggere oggi quanto scritto ieri, con tutta calma, offro l’opportunità di “legare” entrambi gli articoli, col “Secondo Tempo” del film dell’orrore vissuto in diretta dal vostro maltrattato cronista. Per tutti gli altri, aggiungo quello che, nella prima parte, sarebbe stato troppo crudele scrivere tutto d’un fiato.

Ieri sera vi ho raccontato dello “sclero” di un candidato che si vergogna di appartenere ai partiti del centro destra , punta i piedi marcando nettamente la distanza che c’è fra la “sua” Lista Civica e i malsopportati “kompagni” di destra (Lega, Fratelli d’Italia, Udc e ProgettoFVG), accetta il diktat dei “fondatori”, cioè coloro avevano sottoscritto nel 2020 il “Patto del Sanremo”, giuramento validato per eliminare dalla scena Roberto Marin e tutta Forza Italia gradese.

Colpito da rimasugli di sinistra, Der Kommissar sbarella maldestramente, elevandosi a brutta copia del Nuovo Faraone e mette un pesante macigno tombale sullo scroto dello “speculatore” edilizio lagunare, chiunque esso sia, con la faccia di Bernardis, o con quella di qualsiasi altro investitore nazionale o estero

Di fronte a cotanta impunità, mi sarei aspettato (non certo davanti a me) un immediato chiarimento, chiesto a gran voce dai partiti proprietari dei voti indispensabili a “Nonno Nanni”, per raggiungere il suo obbiettivo (sindaco di Grado). Invece, le mie spie, mi hanno comunicato, in tempo reale, che a fine conferenza stampa, erano tutti festanti a brindare alla figura da cioccolatai che, forse, ho visto solo io.

Avendolo saputo prima, una provvida registrazione del comizio “commissariale” da spedire agli “amici romani”, avrebbe deliziato le orecchie dei Salvini e delle Meloni, regalando al (presunto) Nuovo Podestà Gradese, uno splendido futuro come pensionato coltivatore dell’Asparago de Tavagnàc, altro che candidatura politica di destra.

In compenso, appena rientrato a casa, colpito da patologia invalidante al basso ventre (per causa loro), dopo aver risposto alle decine di messaggi ricevuti dai principali esponenti politici, “oltre il ponte”, che mi chiedevano sbigottiti spiegazioni nel merito, ho dovuto per forza informare il Parlamento, che si rendeva obbligatorio un nuovo emendamento al DDL “Zan”.

Non si può rimanere insensibili, non riuscire a “restare umani”, di fronte alla discriminazione di genere osservata nel Caso Bonaldo. Il “razzismo”, sparso a piene mani, nei confronti del Presidente del Circolo della Feccia (…), ha superato ogni limite sopportabile e non ci si può definire “umani” senza attivarsi, per salvare la specie in estinzione dei Bonaldo.

Il Bonaldo, come ci spiega Alberto Angela, è una fauna bistrattata, derisa, illusa e poi umiliata. Di fronte alla stampa, ai colleghi, “saco de le pache” degli “alleati” pronti a impallinarti, per colpire il vero protagonista dal quale girano alla larga, per manifesta inferiorità.

E allora voglio lanciare un appello, a sostegno dell’indifeso bipede che rischia di sparire per sempre dal nostro territorio. Sottoscrivete l’hashtag #SALVIAMOILBONALDO e fate una donazione alla Fondazione omonima

Con soli due euri da rete mobile e cinque da quella fissa, telefonando al numero in sovraimpressione, potrete dire ai vostri bimbi che il Bonaldo vive e lotta ancora insieme a noi…

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