EDITORIALE – “…ACCOGLIAMOLI…” (COL MACHETE).

di Raffaele Lisco.

Un “Amico di Raùgna”, armato di machete (in realtà un’ascia) semina il panico sull’isola di Grado.

Era solo questione di tempo.

A Grado, sapevamo tutti perfettamente che permettendo l’apertura incontrollata ai migranti o, meglio, clandestini espatriati illegalmente dalle loro terre disgraziate, la nostra località balneare sarebbe stata stravolta e avrebbe perso la sua tranquillità che ne aveva caratterizzato la peculiarità turistica tanto apprezzata dai nostri ospiti.

Nessuno avrebbe potuto garantirci l’immunità dalle disgrazie accadute ovunque i flussi dei “migranti” africani segnassero la presenza di loro aggregazioni. Nessuno poteva tranquillizzare i gradesi (e non) che avremmo ospitato soggetti “educati”, tranquilli e desiderosi di inserirsi nella nostra comunità, rispettando le nostre regole.

Proprio per questi motivi, ci siamo battuti (civilmente) nelle sedi preposte, per impedire a un’amministrazione interessata solamente a guadagnarsi i favori del proprio partito e spuntare il posticino come “personaggi politici” (magari il “cavalierato”…).  Il tutto ai danni dei cittadini, soggetti percepiti unicamente come “strumento” per uscire dalla propria miseria generale.

Quei pochi che hanno avuto gli attributi per sollevare un’intera cittadinanza contro il sindaco Dario Raùgna e i suoi compari, ancora pagano il prezzo della loro “ribellione”, mai perdonata dagli sconfitti. Persone ancora sotto il Rinvio a Giudizio, altre stroncate nella propria carriera professionale, solo per aver espresso la propria opinione sui Socials e altre ancora “infamate” alle spalle proprio da chi si è venduto in pubblico come “democratico” e “trasparente”

Oggi, ecco arrivato concretamente il danno che avevamo cercato di evitare, anche a costo di incassare gli insulti dei “buonisti”, indossare la veste dei “razzisti” e incarnare la brutta figura dei “fascioleghistirazzistiomofobi”, unico mezzo mediatico in uso alla sinistra, per rispondere alle critiche di chi “non allineato” al pensiero “arcobaleno”.

La “caccia all’uomo” vissuta ieri, 28 luglio, in piena stagione estiva sulle strade della nostra località turistica strapiena di ospiti (…), è stata la ciliegina che ci mancava per sputtanare definitivamente un territorio che, da Perla dell’Adriatico, è scaduto in Dormitorio Lagunare.

Ieri, abbiamo “sverginato” un’isola che si bulla di un mucchio di costose “bandiere colorate” (blu, verde, ecc.), si vanta di offrire un turismo “per famiglie”, chiede il pizzo per farti entrare nella sua Spiaggia Principale, con la motivazione di essere “sicura e controllata” e poi, ti presenta il “negrone” fuori di sè, armato di machete e pronto a tagliarti la prima cosa che trova.

Sempre più orgoglioso delle mie denunce da scontare in Tribunale, per essermi opposto come organizzatore della Rivolta Migranti di anni fa, oggi, il tempo conferma quello che un pugno di “eroi” ha rivendicato quando era indispensabile agire.

Ieri, il “pericolo” di rendere insicura la nostra isola, è diventato realtà, alla faccia dei CWC e della loro insopportabile superbia ed è stato solo grazie al grande impegno delle Forze dell’Ordine e al ferimento di un rappresentante dell’Arma (fuori servizio) che ha bloccato l’energumeno (già segnalato da tempo), se non è successa la tragedia.

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