CONCESSIONI DEMANIALI – RAÜGNA SANZIONATO.

di Raffaele Lisco.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, INTIMA al Comune di Grado la “retromarcia” sulla proroga delle concessioni demaniali.

Per chi aveva letto i miei articoli su quanto sarebbe successo al Comune di Grado, in tema di proroga indebita delle concessioni demaniali al 2033, ricorderà che avevo annunciato l’arrivo di grossi guai giuridici nei confronti della sciagurata forzatura del sindaco Dario Raùgna, procedura millantata come “…atto di salvaguardia…”.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con lettera del 2 agosto c.a., ha formalizzato ufficialmente al Comune di Grado l’invito a ritirare la Delibera di Giunta n° 246 del 18 novembre 2019, avente per oggetto “…indirizzi per la variazione della data di scadenza delle concessioni in essere su demanio turistico  ricreativo (secondo quanto previsto dal Comma 682  dell’art. 1 della Legge n° 145 – 30/12/2018), relativa alla proroga della validità temporale delle concessioni demaniali marittime in essere, con finalità turistico – ricettive…”.

Obbligato al segreto documentale da mesi, oggi posso finalmente svelare quanto il sindachino Dario Raùgna non aveva compreso, dal basso della sua incompetenza maggiorata dalla sciocca convinzione di essere uno “statista” di fama internazionale.

Mentre l’ometto si sbrodolava pubblicamente per i suoi “successi” istituzionali, vantava l’incasso della sottoscrizione dei concessionari privati di Grado e la firma della dirigenza della GIT S.p.A. sulla sua delibera farlocca, spacciando ovunque il “grande risultato” ottenuto dal suo “genio politico”, a me toccava mordere la lingua e bloccare la mano, per non raccontare ai gradesi una verità oggi finalmente pubblicabile.

Inutile specificare ai miei lettori il contenuto del Bollettino n° 32 del 9 agosto c.a., atto nazionale attraverso il quale l’Autorità scrivente INTIMA al Comune di Grado, entro e non oltre il termine di gg. 30 (trenta) l’annullamento della Delibera irregolare, rispetto alla normativa redatta sul TFUE (artt. 49 e 56), ovvero a quanto imposto dalle norme sul rispetto della Libera Concorrenza (Europa) e Direttiva Servizi (art. 12).

Una brutta notizia per i concessionari che si erano bevuti l’ennesima bufala uscita dalla mente geniale del sindaco di Grado e dai suoi legali da avanspettacolo, bacchettati per iscritto da Roma e sputtanati a livello Europeo come dilettanti estensori di Atti Pubblici illegittimi e illegali.

Il Cazzaro Lagunare, quello che si bulla del suo “buongoverno” pieno di falle palesi, il sindachino specializzato ìn figure da cioccolataio e il suo Circo di Tifosi più ignoranti del Capo (…), ancora una volta sono riusciti a farla fuori dal vaso, esporre l’immagine di Grado allo sghignazzo internazionale e confermare che il “lurido diffamatore” vede molto più lontano degli eletti di Alto Profilo

Adesso, forse, a Bellodezzzzia, tornerà in mente il perchè l’Assemblea dei Soci della GIT S.p.A. gli abbia fatto credere di aver vinto su tutti i fronti, come mai Alessandro Lovato (A.U. Git) dopo mesi di rifiuti, abbia accettato di firmare la sua delibera e lasciato pensare di essere quello che ha dato il via alla prossima trasformazione della partecipata da società privata a ente pubblico

Dario Raùgna, una preda facilmente “tognata” con la “molena”, un pesce pescato con l’esca di scarto, un pollo catturato con poco mais andato a male

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