di Raffaele Lisco.
Anche l’uomo più paziente della terra, raggiunto il limite, alla fine, reagisce. Male.
Qualcuno di voi, probabilmente iscritto tra i lettori più fedeli, si ricorderà di aver letto su questo blog il mio annuncio sull’imminente chiusura di GradoSpia.it. L’anteprima spiegava che, dopo 11 anni di (dis)onorato servizio, stava arrivando il momento di passare ad altro, crescere professionalmente e mettere a frutto il grande patrimonio di conoscenza accumulato durante questa felice avventura.
Ora che tutto è andato in vacca, grazie ai piagnucolii dei Leghisti gradesi, posso uscire dall’obbligo del silenzio e ringraziare pubblicamente, un uomo che si è esposto personalmente, per offrire al “lurido diffamatore” la possibilità di uscire dall’Isoletta dei Corcai e, da “vecchio”, iniziare un percorso professionale di crescita utile per entrambi.
Si, quello che ha svelato Marco Belviso sul suo Perbenista è tutto vero: l’assessore regionale dott. Sebastiano Callari, è stato quel signore (letteralmente) che ha creduto nelle mie capacità di comunicatore e consulente politico, offrendomi un incarico come suo Consigliere Personale, lavoro a titolo gratuito ma compreso di contributo spese erogato di tasca sua (non dalla Cassa Regionale…).
Era l’inizio di un percorso che sarebbe durato (almeno) fino alle elezioni regionali FVG del 2023, progetto scandito dalle prove elettorali di Grado (ottobre), Monfalcone e Gorizia (2022) e politiche (2023). Una collaborazione a sostegno della Lega, partito dentro il quale milita l’assessore regionale dott. Sebastiano Callari, NON il sottoscritto…
Purtroppo, ancora una volta, nonostante l’adozione della massima discrezione, l’obbligo del silenzio totale e l’imposizione di un “basso profilo”, atteggiamento indispensabile per non turbare il serraglio dei peones locali, gli stessi “rosiconi” inutili e ignoranti, alla fine, hanno prevalso sul progetto e sono riusciti a distruggere anche questa importante (per me) possibilità.
Consapevole della certezza, ormai indiscutibile, che a me non sia concesso di lavorare (nemmeno gratis), per una qualsiasi forma ufficiale circoscritta alla Cosa Pubblica, che la mia sola presenza al fianco di un eletto o nominato sia considerata “attentato” alle istituzioni (sic!) e che la politica sia obbligata ad avvalersi delle (in)competenze di giganteschi somari terrorizzati dal confronto con “uno bravo” (…), incasserò l’ennesimo “veto” e pò bon.
Mi resta indelebile il rimorso di aver coinvolto un galantuomo come il dott. Sebastiano Callari in questa squallida storia, l’aver permesso al solito manipolo di “guappetti” comunali, provinciali e regionali, incredibilmente membri dello stesso partito della vittima del mio ennesimo tentativo (malriuscito) di scappare da quest’isola di mentecatti ignoranti e invidiosi, di colpire un loro collega reo di aver creduto nella mia professionalità, superando il pregiudizio calunnatorio che precede ovunque la mia persona.
Non posso che chiedere umilmente scusa a chi mi aveva teso una mano, guadagnandoci dolorosamente di ritrarla carbonizzata, oggetto delle accuse verso la sua onorata persona, proferite dagli stessi “amici”. Talmente amici, da non aspettare altro che di trovare un pretesto per dargli addosso…
Chi mi conosce VERAMENTE, cioè quasi nessuno (…) sa perfettamente che il perdono non mi appartiene, difficilmente “porgo l’altra guancia” e, al contrario, quando mi sale la Carogna è meglio starmi il più lontano possibile.
Le conseguenze di tutto il male fatto gratuitamente a me e, soprattutto, “di rimbalzo”, a Sebastiano Callari, sarà la cifra che formerà il totale che, prestissimo, i “fenomeni” del veto dovranno fronteggiare.
Il Perbenista ha solo anticipato quanto sta per crollare sulla testa di chi crede di aver già vinto la poltrona di Sindaco, Vice, assessore e consigliere di Grado…
(…to be continued…)
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