di Raffaele Lisco.
Depositate le Liste Elettorali, oggi inizia il mese di Passione…
La definizione principe con la quale “oltre il ponte” viene definita Grado, è “L’Isola dei Corcài” (l’isola dei gabbiani – ndr).
A più di qualche “nativo” questa similitudine non piace, probabilmente perchè il gabbiano è considerato un animale stupido. Eppure, a luci spente e lontano da orecchie indiscrete, nemmeno il più illuso “tifoso” locale riesce a smentirne l’evidenza.
La dimostrazione palese la si certifica (ancora una volta) in quest’ultima tornata elettorale comunale, occasione nella quale il “graisàn” può esercitare il suo diritto/dovere di potersi scegliere gli amministratori che gestiranno la sua vita pubblica per i prossimi cinque anni. (Forse…).
Nemmeno questa volta, la “comunità” (sic!) è riuscita a confrontarsi attraverso le ideologie, le persone valutate più preparate, l’esercizio della propria indipendenza tanto sproloquiata con le canzoni da Festival Paesano ma MAI dimostrata nei fatti.
Anche questa volta, il confronto avrà come protagonista unico l’odio personale tra candidati, il percorso politico praticato (esilarante l’occhiello di un certo Pietro Comelli su Il Piccolo, quotidiano schierato apertamente in favore di Claudio Kovatsch, che attacca sui “numerosi cambi di casacca” il candidato Maurizio Delbello ma, “casualmente” si dimentica degli altri…) e l’atavico postulato tipicamente gradese del “caveme ‘n ocio”.
Ci saranno quelli di sinistra che tiferanno per il secondo mandato di Dario Raùgna, sorvolando sulla marea di cappelle compiute dai “CWC” targati PD e deglutendo il rospo, pur di non far vincere i fascioleghistirazzistiomofobi che, in realtà, sono solo la brutta copia dell’originale…
Ci saranno quelli del “centrodestraunito”, che pur di accontentare i “regionali” e garantirsi la munifica poltroncina, sono andati a prendersi un signore di “terraferma”, diversamente giovane (71 anni…), democristiano di sinistra, pappa e ciccia col PD e, ahimè, sodale di Raùgna.
Per fortuna, almeno per provare ad arginare un’assenteismo dichiarato, conseguenza del disgusto di tantissimi gradesi ai quali non è mai piaciuto Dario Raùgna e vedono in Claudio Kovatsch il nonno del sindaco uscente (…), si “immola” il “candidato di protesta” Maurizio Delbello, personaggio consapevole di dover scontare parecchi errori politici ma, almeno, dotato del coraggio sufficiente per non subire in silenzio.
Lo affianca una squadra di pazzi sognatori, cittadini stanchi di dover dipendere sempre dal “superiore” di turno, gente stufa di produrre reddito da regalare alla provincia/regione e poi, vedersi sistematicamente esclusa dagli investimenti pubblici che la montagna incassa a piene mani, per esempio.
Maurizio Delbello vs. Dario Raùgna e Claudio Kovatsch: praticamente, per quelli che ne capiscono di calcio, la Gradese contro il Real Madrid e il PSG. Una lista civica contro i partiti nazionali. Passate le qualifiche, alla squadra del “fulgido” Delbello, tocca in sorte un girone impossibile.
Eppure, quante volte abbiamo visto che i miracoli esistono? Lo sa bene Dario Raùgna, sindaco per culo, oppure Alessio Gratton ex Consigliere Regionale “miracolato” e mai più rieletto, anche perchè i “miracoli”, per definizione, accadono una volta sola…
Questa volta la competizione sarà molto intrigante, attesa l’impossibilità di ragionare per logica per una comunità di “corcai”, gente abituata ad agire di “pancia” e molto poco di “testa”. Impossibile prevedere chi la spunterà, a quale candidato i gradesi daranno fiducia.
Personalmente, mi ritengo già vincitore: se perderà Raùgna, sarà la dimostrazione che ho sempre avuto ragione io e il suo “buongoverno” sarà stato bocciato dai cittadini.
Se perderà Kovatsch, idem con patate, dimostrata la mia contrarietà per la sua candidatura, scritta e dichiarata ovunque in tempi non sospetti e sarà divertente vedere rotolare a terra le teste “coordinatrici” (a tutti i livelli).
Se vincerà Delbello, allora, forse, aver sognato di poter essere veramente “padroni a casa nostra”, non sarà stato solo un’illusione tra pazzi.
(to be continued…)
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