di Raffaele Lisco.
In attesa di leggere tutti e tre i programmi elettorali dei candidati sindaci di Grado, facciamoci delle domande.
A meno di un mese dalla data delle elezioni amministrative in programma per il 3 e 4 ottobre c.a., ancora non sono stati presentati, con chiarezza, i programmi elettorali dei candidati sindaci di Grado, Maurizio Delbello, Claudio Kovatsch e Dario Raùgna.
Gli addetti ai lavori sanno qualcosina rubacchiata qua e là e già s’intravede il tipo di offerta per gli elettori che rispecchiano le tendenze “sinistre” dei due favoriti alla poltrona di primo cittadino dell’isola…
Non volendo togliere ai miei affezionati lettori il piacere della “sorpresa”, eviterò di anticipare quanto è di mia conoscenza, rimandando a dopo le presentazioni ufficiali il mio commento personale, nel merito.
Detto questo, tuttavia, mi preme di evidenziare un punto che è all’ordine del giorno dell’attualità mondiale: il problema Afghano e le sue ricadute sulle nazioni che, già oggi, hanno l’onere di ospitare i rifugiati in fuga da un regime assassino e sanguinario, contro chi non allineato religiosamente, socialmente e ideologicamente coi Talebani.
E’ nota a chiunque la “caccia al collaborazionista” che, a telecamere spente, gli Studenti di Allah stanno meticolosamente attuando in Afghanistan, ovvero la corsa all’assassinio di chiunque abbia prestato la sua opera in favore degli “occupanti” del Mondo Occidentale, quelli che hanno vissuto in questa nazione negli ultimi venti anni, convinti di riuscire a “esportare democrazia”…
Ebbene, la corsa all’evacuazione delle centinaia di migliaia di certificati “profughi”, uomini, donne e bambini molto diversi dai giovani “palestrati” africani in fuga dalle coste della Libia verso quelle siciliane di Lampedusa, presto arriveranno anche nella nostra regione, territorio che, tra l’altro, è il primo varco di frontiera (italiano) sulla Rotta Balcanica.
Per questi motivi, da cittadino gradese, la domanda che vorrei porre singolarmente ai tre candidati alla carica di prossimo sindaco di Grado per il quinquiennio 2021/2026, è la seguente:
“Qual è la sua posizione in merito alla quota di accoglienza dei richiedenti asilo afghani che, inevitabilmente, anche il Comune di Grado dovrà adottare?“.
Bisogna dire che, questo quesito, ha già in sè la risposta della parte politica che sostiene Dario Raùgna, sindaco uscente del quale conosciamo benissimo l’idea politica in oggetto (vedi foto a lato) e al quale non c’è nemmeno bisogno di chiedere sulla sua adesione al progetto di accoglienza, atteso quanto accaduto nel 2017…
Al contrario, restano sconosciute le intenzioni nel merito del candidato Claudio Kovatsch, rappresentante di un centro destra “unito” (…) sul quale, a sensazione, non metterei la mano sul fuoco sul gradimento dell’arrivo sull’isola di una manciata di fuggitivi afghani.
Quale sarebbe la posizione prevalente? Quella “personale” del candidato Kovatsch e della sua anima sinistra (nella foto una rappresentanza…), oppure l’obbedienza ai dettami politici dei partiti che lo sostengono, quelle sigle (come la Lega) alle quali va di traverso il solo pronunciare il termine “immigrato”?
E, per concludere quello che sarà un tema “caldo” della campagna elettorale già iniziata, cosa ne pensano i cittadini (ed elettori) di Grado? Sarebbero disponibili a votare un sindaco “accogliente”, oppure tornerebbero in piazza a protestare contro questa scelta, come quattro anni fa?
Fare i “pesci in barile”, cercando di nascondere il problema per non complicarsi la “corsa al titolo”, non agevolerà le parti in competizione. Meglio affrontare il problema, dichiarare la propria idea e sperare che per gli elettori sia quella di maggior gradimento.
Oppure, esibirsi nella solita commedia d’avanspettacolo dove l’imperativo è raccontare menzogne e sostituire le soluzioni con le mirabolanti promesse da politici da Prima Repubblica…
…Come sempre…
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