ADDIO SAMUELE.

di Raffaele Lisco.

Tragedia stradale a Grado, perde la vita Samuele Gregori.

Il Destino non conosce padroni, colpisce all’improvviso, nel bene e nel male, senza guardare in faccia a niente e nessuno.

E’ bastato un attimo di fatale distrazione, il “tradimento” della sua amata bicicletta, la tragica conseguenza di una colpa che verrà stabilita dagli inquirenti e un nostro concittadino, Samuele Gregori, ci ha lasciato.

Ero amico di Samuele, per un periodo perfino “giornalista” stimato, sia da lui che dal padre, il Maestro Gregori, uomo sempre educato e gentilissimo. Poi, purtroppo, le diverse identità di vedute e le mie critiche nei confronti dei suoi idoli di Liber@, avevano separato le nostre strade.

Peccato, in fondo Samuele mi piaceva, col suo fare dimesso, quasi timido ma fermo nelle sue convinzioni che lo avevano portato a diventare un valido volontario della Sogit di Grado, segno di una disponibilità verso il prossimo che io non ho mai avuto e che gli invidiavo silenziosamente.

Samuele lascia la sorella, due genitori distrutti per la perdita di un figlio, tantissimi amici che ne stanno piangendo la scomparsa. Una tragedia che va oltre le piccole miserie quotidiane che crediamo essere “grandi problemi” e, invece, altro non sono che meschinità inutili delle quali riusciamo a comprenderne  la stupidità, solo quando la realtà ci sbatte in faccia dolori come questo.

Non ci sono abbastanza parole, per dire addio a un uomo che non dimostrava i suoi 44 anni, un ragazzo buono, disponibile, tranquillo e che aveva già combattuto battaglie terribili dalle quali ne era uscito vincitore.

Possiamo solo ricordare Samuele per quello che è stato e per come lo avevamo conosciuto. Troppo “ristretto” nella sua divisa “abbondante” da “crocerossino”, come mi divertivo a prenderlo in giro quando lo incontravo di servizio ai concerti gradesi.

Addio Samuele, ho aspettato 24 ore per darti lo spazio che ti meritavi e forse, adesso è troppo tardi per rimpiangere di essere stato vittima del mio sciocco orgoglio “politico” e aver capito di essermi perso la tua compagnia per aver inseguito quel veleno che divide gli amici e spacca le comunità ma è con questo ultimo saluto sincero che voglio ricordarti.

Anche in Paradiso “sbirciano” GradoSpia (di più all’Inferno…) e voglio pensare che qualcuno ti leggerà quello che non sono stato capace di dirti a voce.

Tu che sei stato migliore di me, sono sicuro che saprai perdonare.

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