di Raffaele Lisco.
Partita la campagna elettorale “attiva”. Si salvi chi può.
Manca poco alla fatidica scadenza delle elezioni amministrative del Comune di Grado. I giorni 3 e 4 ottobre, segneranno la data certa della fine politica di (almeno) uno tra i due contendenti alla poltrona di sindaco della città lagunare.
Chi festeggeremo come “sopravvissuto” al Singolar Tenzone in scena tra la “sinistra” di Dario Raùgna e la “sinistra mascherata” di Claudio Kovatsch? E quale sarà il risultato uscito dalla discesa in campo dei “disturbatori” (definizione dei Leghisti di Palude…) della Lista Civica “Amo Grado”? Maurizio Delbello e i suoi “ribelli”, riusciranno a intercettare il voto dei gradesi ai quali non piace l’idea di essere governati da “pupazzetti” in mano ai partiti romani?
I sondaggi commissionati dalla RegioneFVG, stanno restituendo ai committenti risultati clamorosi, numeri che stanno sorprendendo anche il più ottimista dei partecipanti, “forbici” che oscillano tra vittorie straripanti e sconfitte brucianti, segnali inequivocabili che, anche a Grado, la gente è stufa dei “visitors” imposti e degli “ex” incompetenti…
Quello che, purtroppo, non si può evitare, sono i girotondi elettorali da propaganda politica, gli “incontri” esplicativi, le bicchierate sociali, i comizi inseriti nella bevuta a scrocco e i “fiumi di parole” esternati non dai Jalisse (…) ma dai meno noti Raùgna, Kovatsch e Delbello.
Perfino io, che svolgo un ruolo legato alla “comunicazione”, gestisco l’agenda del candidato sindaco e scrivo il compitino da mandare in stampa, mi rifiuto di partecipare ai “bagni di folla” cittadini. Sarà la mia nota idiosincrasia verso il popolo, l’incapacità di sottoscrivere e ascoltare la mole gigantesca di promesse da marinaio (obbligatorie in campagna elettorale), tuttavia, tra i miei compiti professionali, ho escluso fermamente la responsabilità della gestione degli elettori “normali”. Seguo solo quelli “professionali”.
Nelle prossime due settimane, suggerisco agli aventi diritto al voto nei Comuni sotto elezioni, non solo a Grado, di indossare robuste “mutande di ghisa”, indumento sicuramente poco pratico ma garanzia di difesa del vostro bene primario, il culo.
Al modico prezzo di un “taglio” di bianco, sprìss ghiaccio e limone e/o tartina ammuffita per i candidati più abbienti, sarete TUTTI catturati per la presentazione della qualunque, l’esposizione della Fantastilandia locale prossima ventura e il racconto delle virtù che segnano le differenze tra “noi” e “loro”. A vantaggio di “noi”, ça va sans dire…
Secondo me, le elezioni amministrative in programma nei Comuni al voto, le vinceranno quei candidati col “braccino” meno corto, quelli che sapranno offrire pietanze e bevande migliori dell’avversario e accoglieranno gli elettori in sedi più confortevoli.
Ormai, si è capito, il “programma” vale quanto la carta sulla quale è stampato, le “competenze” si annullano davanti ai vantaggi personali e le ideologie politiche di un tempo, hanno lasciato il posto al mercato delle vacche.
Il VERO vincitore sarà, ancora una volta, il vecchio, caro e garantito “Segue Buffet”.
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