EDITORIALE – GIORNALISMO DA PESCHERIA…

di Raffaele Lisco.

Quando un quotidiano è utile unicamente per incartare il pesce, il giornalismo muore

Non è una sorpresa valevole come scoop giornalistico, dover constatare la faziosità del quotidiano Il Piccolo. Ormai a qualsiasi livello, in particolar modo dal punto di vista dell’informazione politica, il foglio locale incassa più proteste che complimenti, grazie alla sua linea editoriale,  palesemente di parte, proposta ai sempre più sconcertati lettori.

Purtroppo, anche per la tornata elettorale gradese (ma non solo), che vede in competizione tre candidati per il seggio di sindaco del Comune di Grado, rispettivamente l’uscente Dario Raùgna per il centro sinistra, Claudio Kovatsch per la sinistra centro e Maurizio Delbello con la sua lista civica “Amo Grado”, il cronista locale Antonio Boemo, non rispetta la doverosa etica professionale che vorrebbe un corretto equilibrio super partes per tutti i candidati in lizza.

A lato, la foto della pagina contenente la Cronaca di Grado di ieri, 25 settembre c.a., screenshot che dimostra palesemente quanto affermo in questo Editoriale. Come si può facilmente notare, la quasi totalità dello spazio è riservato al candidato del PD Dario Raùgna, soggetto al quale regalare ben due articoli compresi di fotografia a colori.

Al contrario, la cronaca (pubblicata sullo spazio locale) che dovrebbe raccontare della presentazione ai cittadini dei candidati della Lista Civica “Amo Grado”, gruppo che sostiene Maurizio Delbello sindaco, nonostante un evento che ha aggregato circa 130 presenti, pubblica una striminzita “spalla” a fondo pagina, priva di immagine regolarmente inviata al “serio giornalista” (Antonio Boemo). Una vergogna costrittiva figlia della sproporzione che tanto piace a un “equidistantecronista ben noto sul territorio, per la sua scarsa appartenenza a un giornalismo degno di tale nome.

Dopo aver visto un tanto, al candidato sindaco Maurizio Delbello, di concerto col  suo Comitato Elettorale e Ufficio Stampa, non è rimasta altra possibilità che chiamare la redazione de Il Piccolo, per manifestare la doverosa indignazione nei confronti di un loro inviato per il quale a poco serve chiedere il minimo sindacale di onestà professionale, attesa l’inconfutabile tendenza al servilismo di parte.

Sorvolando sugli strafalcioni grammaticali e sintattici di un anziano pubblicista distante anni luce dallo scritto (almeno) scolastico (…), dal Re del Congiuntivo, Principe della Punteggiatura e Imperatore della Consecutio Temporum, ci si aspetterebbe (almeno in campagna elettorale), l’intelligenza di non esporsi alle critiche di chi si sente penalizzato dalle pubblicazioni “pro domo sua”.

La conseguenza di cotanta violenza comunicativa, non può che essere il rifiuto di partecipare al confronto pubblico tra i tre candidati a sindaco di Grado, in programma sull’isola per il giorno 30 settembre, organizzato dai quotidiani del Gruppo Gedi (Il Piccolo e Messaggero Veneto – ndr) e moderato dal suo Direttore “Unico”, Omar Monestier.

Senza un cenno di scuse per la vergognosa penalizzazione, del riconoscimento della figura del Responsabile della Comunicazione – Ufficio Stampa, Raffaele Lisco, la pubblicazione “redimente” di quanto inviato regolarmente al loro rappresentante locale Boemo e la fine della pubblicazione di articoli zeppi di inesattezze sui nostri candidati e candidate, per quanto riguarda la Lista Civica “Amo Grado”, la tribuna elettorale in programma il 30 settembre se la possono anche organizzare tra “amici”senza la presenza del candidato Maurizio Delbello.

Siamo certi che i gradesi capiranno per quali motivi preferiamo lasciare la scena a chi ha già deciso di prendersela con la forza, mostrando agli elettori tutta la (s)correttezza appoggiata (anche) da “giornalisti” più simili a “pescivendoli”.

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