MA FATEVI LE “PROBLEMATICHE” VOSTRE…

di Raffaele Lisco.

Pochi giorni e dopo, finalmente, potremo ritornare al bar senza quei rompipalle dei “candidati”.

Per fortuna, questa terribile sciagura si presenta solamente a ogni elezione. La calata sul territorio della specie sempre più invadente dei “candidati”, è una di quelle seccature di “livello 10”.

Curiosi soggetti/e che normalmente nemmeno ti salutano per strada, improvvisamente si riscoprono interessatissimi ai cazzi tuoi. Preoccupati più di una madre sulla tua condizione economica, occupazionale, clinica e sentimentale, si materializzano a tradimento mentre tenti di prenderti qualche minuto di relax al bar.

“Ciao…” (amicici autorizzati a darti direttamente del tu…), “…ti disturba se ti spiego qual è il programma elettorale che sostengo con la lista nella quale sono candidato/a?…” e, prima che tu possa rispondere sulla vastità del cazzo che te ne frega della sua discesa in campo, parte il pippone generale sui punti programmatici” studiati dagli neo-statisti, per salvare la tua miserabile vita…

Consumata tutta la scorta di olimpica pazienza nel cercare di non essere smaccatamente maleducato, concesso il Rito obbligatorio, appena si apre uno spiraglio praticabile, saluti e tenti di fuggire pensando che, cambiando locale, il problema si risolva.

Nuovo bar, altro tavolino ed ecco che, appena ordinato un secondo spritz, un altro pretendente al voto (il tuo), arriva puntuale come una brutta malattia. “Ciao…” ecc. e il dejà vu sale prepotente, come l’incontenibile impulso di “mandarcelo” di sola andata, al postulante mendicante di preferenze.

Niente da fare, impossibile sfuggire all’esercito di “candidati” in caccia sul territorio. Nemmeno la scelta di percorrere decine di chilometri lontano dal centro, la ricerca del posto meno frequentato e nascosto del paese, o la fuga dove non andresti mai a bere nemmeno “aggratis”, può impedire all’accessoriato di “santino” di sfilettarti lo scroto per informarti che non puoi votare nessun altro che lui (o lei).

“Al caffè fasso me!”, “Posso offrirte al spriss?”, “Che tu bivi, compare?”.

Generosi q.b., giusto il tempo necessario per recitare il disco di vendita imparato a memoria, provare a intortarti come un trololò, imbonirti come un venditore televisivo garantendoti la “…grande offerta valida solo per oggi…” e, soprattutto, ricordarti che sarà solo tutta colpa tua se, non votandolo/a, il Mondo sprofonderà in un mare di merda…

“Loro” sono “a disposizione”, per il bene tuo e del Paese, decisi ad “ascoltare le problematiche”, disponibili come fratelli e sorelle ma solo a tempo determinato, esattamente fino a un minuto prima del fatidico momento in cui segnerai la tua “X” sul nome e sul simbolo del tuo prescelto “eletto”. Uscito dalla “gabina”, te ne potrai anche tornare affankulo, tu e tutta la tua discendenza di merdacce.

Per fortuna il tormento dura poco, meno di una settimana per scoprire di essere pieno di amici, sapere che “…io ti ho sempre difeso…” e che, se voterai “quelli dalla parte giusta”, avrai garantito il tuo “vantaggio”. Parola di “assessore” prossimo venturo.

Pochi giorni, poi passa, le elezioni finiranno e il ritorno alla normalità rimetterà tutto “apposto”, ridandoti la patente di “sgradito”, “lurido” e “diffamatore”. “Onori” che ti sei faticosamente guadagnato in tanti anni di (dis)onorata carriera

Come per voi, “dopo”, il ripristino del  titolo di “zoccola”, “rovinafamiglie”, “drogato”, “alcolizzato” e “culattone”. Esattamente come vi considerano normalmente.

Almeno fino alla prossima tornata elettorale

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

 

 

 

 

 

Related posts