di Raffaele Lisco.
Claudio Kovatsch è il nuovo sindaco di Grado.
La tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Grado, ha sentenziato la disfatta di Dario Raùgna e dei suoi “civici”. Claudio Kovatsch, col centro destra a suo supporto, ha letteralmente asfaltato l’avversario di sinistra targato Partito Democratico, sindaco uscente distaccato di oltre 1.000 voti (2.267 cdx + 318 delbello – 1.566 raùgna)
Quello che nelle “cube” era apparso come un sentiment avverso al burocrate calato dai partiti “regionali”, condizione che, a chiacchiere, aveva confuso tutti gli analisti politici locali (me compreso), insinuando la possibilità della sconfitta dei partiti di centro destra, alla fine si è rivelata la solita commedia tipicamente gradese…
I numeri, unici portatori di verità, hanno smentito clamorosamente le “ciacòle” isolane, decretando senza il minimo dubbio, la fine politica del “buongoverno” di Raùgna & C. I Gradesi, attraverso l’espressione del voto democratico, hanno palesemente rifiutato l’idea di confermare il comando ai civici, eleggere nuovamente a sindaco il Cazzaro Lagunare con la sua Armata Brancaleone e continuare a mantenere (a scrocco) BimbiMinkia, Sciacquette, Ingenìeri e Cartonati Miracolati.
Evidente la scelta popolare dei cittadini di Grado di scegliere quella che si può definire a pieno titolo la “nostra” RAUGNEXIT, ovvero l’esatto contrario di quanto espresso politicamente a livello nazionale nelle città al voto.
Da oggi, fino a esaurimento del vostro Diffamatore Capo, tutti i giorni pubblicherò l’Editoriale dedicato agli sconfitti di questa tornata elettorale, “vincenti” compresi, ovvero quelli che pur conquistando il Comune, hanno staccato un risultato personale da prefisso telefonico…
Personalmente, pronto ad ammettere il mio insuccesso personale “tecnico” (ne parlerò dettagliatamente in un articolo dedicato), mi godo il grande piacere di certificare la dolorosa debàcle di quelli che, per oltre cinque anni, si sono divertiti a farmene di ogni, dimenticando che “…la ruota gira…” e oggi, finalmente, quello che “ride per ultimo”, sono io…
I defunti (politicamente) “statisti” del “civismo lagunare”, accozzaglia di dilettanti allo sbaraglio, pronti a bullarsi per il titolo conquistato unicamente per culo (…), adesso hanno capito che i miracoli non si ripetono MAI due volte di seguito e, da ieri, ai processi nei quali mi hanno trascinato come infami vigliacchi, ci dovranno venire da “civili”, senza la copertura da Pubblico Ufficiale.
Ma la soddisfazione maggiore, il godimento orgasmico, la “ridariola” irrefrenabile e il sorriso a centocinquantaquattro denti che sfoggierò a lungo, arriva nel preciso momento in cui il pensiero si fissa nell’immagine di un gruppetto di morti di fame costretti a cercarsi un lavoro. Vero.
Se di uno ne conosco la destinazione lavorativa futura, personaggio panzuto indirizzato sulla montagna di patate “svizzere” da pelare lasciata indietro (…), degli altri bambocci, sgallettate da coro, progettisti di pollai e anziani pensionati, già scappati dalla fiutata demolizione politica, aspetto di conoscerne destinazione diversa dalla domanda di sussidio, magari sotto forma di “reddito di cittadinanza”.
Ieri, 4 ottobre 2021, finalmente si è chiuso uno dei più brutti capitoli della Storia di Grado. Speriamo che non se ne sia aperto uno ancora peggiore.
Buon lavoro a Claudio Kovatsch, quindi, con l’augurio che lavori veramente per il bene di Grado e non per compiacere ai suoi superiori…
(…to be continued…).
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