EDITORIALE – SCHERZA COI FANTI MA…

di Raffaele Lisco.

Solo Il Piccolo può continuare ad affidare l’informazione di Grado ad Antonio Boemo

Ormai, tra il sottoscritto e il quotidiano del Gruppo Gedi, Il Piccolo, è guerra aperta. Loro riescono a farsi criticare per la manifesta maleducazione di alcuni dei propri stipendiati, perfino capaci di autodefinirsi “caporedattori” (sic) e io, per lo stupore legato alla scelta aziendale di non saper esprimere giovani all’altezza del delicato compito editoriale. Fatto inconfutabile (per contatti quotidiani) che eleva GradoSpia a piattaforma informativa più credibile del quotidiano ufficiale…

Appesi al cav. Antonio Boemo (nella foto) come se non esistessero altre figure alle quali affidare la Cronaca di Grado (…), i dirigenti de Il Piccolo insistono nel voler accumulare figure da cioccolatai, ogni volta che il “bravo giornalista” pubblica una delle sue celeberrime bufale spacciandole per “notizie”. Eppure, nelle Redazioni di Monfalcone e Gorizia, mi onoro di conoscere tanti bravissimi “colleghi”, di entrambi i sessi, che svolgono la nobile professione con serietà, passione e grande etica morale.

Comicamente noto, sull’isola (e non) per la sua “imparzialità” etica, AN. BO. s’inventa la qualunque, pur di “arrotondare” la pensione da ultra anziano che percepisce da anni e anni. Ogni giorno celebra la “dichiarazione” MAI DETTA del politichino gradese, il proprio commento personale figlio delle “veline” che, in osteria, gli spacciano per notizie e, non bastasse, adesso ci aggiunge pure la grande capacità di riuscire a far incazzare perfino i Santi.

Esattamente quanto successo, recentemente, con la sua velenosa cronaca sull’addio di Monsignor Michele Centomo dalla parrocchia dell’isola. Nemmeno il quotidiano che ospita le ciofeche del “cavaliere”, è riuscito a nascondere l’onda delle proteste dei lettori, nei confronti degli articoli negativi di Boemo contro il prelato.

Obbligati a pubblicare (seppur nel nascosto spazio delle “lettere alla redazione”) le numerose lamentele dei fedeli di Mons. Centomo, i dirigenti de Il Piccolo si sono assunti la responsabilità della cattiva informazione del loro collaboratore, caricandosi sulle spalle l’onere del danno accusato dall’impunito fantasista.

Dai membri della Corale Orchestrale S. Cecilia di Grado, alle numerose lettere firmate dei fedeli decisi a stigmatizzare i commenti fuori luogo usciti dalla penna di Boemo, sono state molte le proteste inviate al giornale, in merito all’atteggiamento negativo pubblicato dal “giornalista”, nei confronti di Centomo.

Non si capisce il motivo per il quale Il Piccolo insista nel mantenere a contratto un anziano signore che, da tempo, dovrebbe essere messo a riposo, lasciando a qualche bravo giovane (uomo o donna) il compito di portare al giornale quella ventata di freschezza, competenza, modernità e capacità letteraria che l’inamovibile Boemo fatica a dimostrare, fin da quando ha iniziato la sua carriera giornalistica sotto l’Impero Asburgico di Cecco Beppe

Contenti il Direttore Monastier, l’Editore del quotidiano e i soci del Gruppo Gedi, contenti tutti.

Meno entusiasti i lettori di Grado, obbligati a sorbirsi tutti i giorni le ciofeche del “Canarino”.

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