I TROMBATI – CLAUDIO GADDI (LIBER@).

di Raffaele Lisco.

Avanti con “I Trombati” alle ultime elezioni gradesi: oggi fankuliamo (simpaticamente) Claudio Gaddi.

Claudio “Sparatutto” Gaddi, assessore uscente alla Sanità – Servizi sociali – Ambiente – Demanio Salute e Benessere Ambientale del “defunto” Governo Raùgna. Una posizione di grande responsabilità, soprattutto se ti scoppia una pandemia tra gli zebedei e tu, “sbirro” impreparato, pensi che sparandogli addosso con la Beretta in dotazione, il problema si risolva.

Claudietto, ci aveva già “ricicciato” ai tempi dell’amministrazione di un’altra “miracolata” di nome Silvana Olivotto, sindaco durato poco più di un paio d’anni per manifesta inesperienza politica, perfino capace di farsi sfiduciare da un fenomeno di analfabetismo generale come il suo assessore Maurizio Delbello, poi tornata a fare danni a Udine. Proprio per questa “interrotta” esperienza, al povero CapoScout la voglia era rimasta “barzotta” e a lui non era rimasto che tornarsene di pattuglia sulla volante.

Passati un bel pò di anni, due Commissari e un altro sindaco, Claudione, accasato col gruppo “giusto”, indossata la veste del “Democratico Gradese”, maschera utile per coprire le vergogne di un sindaco multicolor (nero, verde, giallo e rosso…) che, pur di diventare qualcuno si venduto come “civico” (senza dimostrare alcuna vergogna), finalmente ha potuto dimostrare tutta la sua “enorme abilità” nel saper gestire le deleghe assunte.

Infatti, se per Casa Serena sono state pubblicate migliaia di pagine di errori inauditi, raccontato di una struttura più chiusa che aperta, certificata l’anarchia generale nella conduzione, attesa la totale libertà concessa alla Cooperativa appaltante e ingoiato il classico “nepotismo” tanto caro ai CWC di Raùgna, mezzo indispensabile per comprarsi gli affiliati (…), al contrario, le possibilità per dimostrare tutte le altre occasioni nelle quali far brillare la sua evidente competenza “sanitaria” e “ambientale”, non si sono viste

Bisogna riconoscere, tuttavia, che Claudio Gaddi un merito in questa amministrazione lo ha avuto: se nella gestione della Sanità isolana non ha fatto una bella figura, in quella associativa è stato quasi a un passo dal distruggere la maggioranza della quale membro giuntale.

Qualcuno di voi si ricorderà dello Scandalo “Pro Loco di Grado”, il contenitore usato dai CWC appena insediati, per spostare finanziamenti pubblici difficilmente prelevabili dal bilancio, dentro una scatola vuota pienamente gestita da loro stessi, attraverso prestanomi di comodo e amici degli amici.

Un dilettantistico tentativo di raggirare i gradesi, lo Stato e la Finanza (nel senso di G.d.F.) mettendo in atto una sceneggiata dove i controllori e i controllati erano le stesse persone, gestivano l’associazione dalla propria residenza (…) e negavano l’esistenza di atti pubblici (in mio possesso…) talmente fatti male da inchiodarli alle loro responsabilità. Indispensabile il ricorso a ettolitri di “bianchetto”, per cancellare documenti imbarazzanti, retrodatare “dimissioni” (…) e recuperare un minimo di legalità, taroccando perfino il Protocollo del Comune…

A parte questo, sciocchezzuole per gli “honesti” CWC di Dario Raùgna (…), quelli da “…quadruplichiamoci la paghetta…” (arretrati compresi), “…fiaccoliamo la feccia…”, “…infamiamo i critici…” e “…quereliamo chi si permette di dissentire…”, Claudio Gaddi è un buon diavolo, padre e marito esemplare, esempio per i giovani che amano stare in gruppi cattolici e buona forchetta dal fisico “lardominale”. Difficile volergli male, a patto che stia il più lontano possibile dalla politica…

Dopo due giri di culo, questa volta, il terzo “miracolo” non ha premiato la costanza di un  istruttore di tiro “sovrappeso”, un “diversamente capellone” non ancora appagato dal suo importante lavoro di poliziotto, tanto da insistere (…) nel voler “arrotondare” lo stipendio amministrando settori dove ha dimostrato palesemente di essere più utile se “assente”.

36 (trentasei) preferenze, della Lista Liber@, sodalizio dove si è rifugiato per potersi candidare a causa della manifesta morìa della sua ex Lista “Democratici Gradesi”, gruppo nemmeno capace di raggiungere il numero minimo di candidati. Troppo poco per sperare di raspare altri cinque anni di “bonus”, gentilmente pagato dai “casòneri” del Palù.

Trombato alla grandissima. Pazienza, sarà per la prossima volta, tanto i “graisani” dimenticano in fretta

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

 

Related posts