di Raffaele Lisco.
Il nuovo protagonista di oggi è il dott. Giorgio Marin.
Anticipo l’articolo con una Comunicazione di Servizio. Qualche fenomeno “benpensante” ha ritenuto di segnalare ai Socials la foto dell’articolo “I trombati – Raffaele “Rafa” Lisco” del 12 ottobre scorso, perchè, evidentemente, “offendeva” qualche morale pelosa del solito mona, incapace di cogliere l’ironia delle mie pubblicazioni scritte e per immagini… Tre giorni di “esonero” da Facebook, con il divieto di poter rimbalzare gli articoli di GradoSpia e commentare alcunchè, quindi non offendetevi se non vi risponderò fino al 16 p.v.
Detto questo, veniamo al “trombato” di oggi.
Giorgio Marin, distinto ed elegante signore, diviso tra la professione di assicuratore e quella stagionale di albergatore, è uno dei gradesi più rappresentativi di quella che si può definire a pieno titolo la “crema” di Grado.
Per “crema” (o crème alla francese) s’intende quella che è definita la “Buona Società”, il consesso di famiglie dove la laurea è indiscutibile, il bon ton la fa da padrone, le “amicizie che contano” sono il fulcro delle conoscenze, il ruolo sociale non può essere inferiore a quello minimo degli affiliati nel “circolo”, nè, tanto meno, economicamente minore agli standard di livello.
Gli appartenenti alla “crema” paesana, vivono in splendide magioni finemente arredate, sposano bionde mozzafiato dalle gambe lunghissime, figliano solamente Campioni Europei e femmine che sono la fotocopia della madre. Naturalmente, vivono a Grado ma solamente per lavoro. In realtà il loro habitat naturale sono le grandi città come Milano e Roma, i luoghi dove risiedono, si arricchiscono (e li ospitano) i loro amici “potenti”.
Senza i giusti requisiti, impossibile entrare nel Circolo della Buona Società, vantare il titolo di “arrivato”, staccare l’invito al “brunch” sulla diga vista mare, tingersi i capelli di uno squillante color paglia, per poter far parte del “Club delle Bionde”. Tutte identiche, omologate con lo stampino, uscite dall’ultima copia di Vogue Italia ma con qualche anno in più sul groppone, rispetto alle modelle patinate…
Naturalmente, il “ruolo sociale” è importantissimo e guai a sbagliare un colpo come, per esempio, candidarsi alle elezioni e rimanere trombato. La “macchia” è indelebile, lo sputtanamento feroce, il commento velenoso degli “amici” milanesi aggravato dalle attestazioni consolatorie di stima del tipo “…non ti meritano…”, oppure “…sono gradesi, cosa vuoi che capiscano di politica manageriale…”, rimbalza fragorosamente tra Via Margutta e Montenapoleone.
Conosco bene Giorgio Marin, lo considero una persona a modino, inoffensiva e di classe, come il resto della sfolgorante famiglia e posso immaginare la delusione conseguente alla trombatura subita alle ultime elezioni. Oltretutto, il risultato ottenuto, stacca un totale di 41 (quarantuno) preferenze (il voto di tutte le “bionde” praticamente…) 8° della Lista Kovatsch, un numero che in altre liste lo avrebbe premiato con l’elezione a Consigliere.
Del resto, quando anche tu “volteggi” tra Enrico Letta e Matteo Salvini, se ti dichiari innamorato di Deborella (Serracchiani) e poi la tradisci con Giorgia (Meloni), ci sta che perfino Vinicio Patruno, i tuo “fotografo” personale, ti surclassi nella tua stessa lista alle elezioni di casa tua…
Pazienza, anche questa volta è andata male, per il dott. Giorgio Marin. Dopo Silvana (Olivotto), membra storica del Club delle Bionde (tinte) già dal tempo dell’assessorato “esterno” (trombato anche allora…), ancora una volta al “giovane assicuratore” i gradesi “inioranti” hanno sbattuto la porta in faccia.
Forse, la “crema”, incompresa, è andata a male…
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