EDITORIALE – …CHI BEN COMINCIA…

di Raffaele Lisco.

Se volano gli schiaffoni (verbali) ancora prima di cominciare, chissà cosa succederà dopo

La notizia delle rissa sfiorata in una nota bettola di Grado, tra il neo sindaco Claudio Kovatsch e uno dei suoi “delfini” Emanuele Oriti, non solo ha fatto il giro dell’isola in tempi record ma si è divulgata in tutta le regione ed è stata ripresa da alcuni commentatori politici. Sempre che sia vera… (io ho altre informazioni, nel merito).

Non ne ho scritto ieri, in tempo reale, per i miei noti problemi clinici di salute che mi stanno penalizzando fisicamente e perchè, onestamente, mi vergognavo un pochetto a farmi primo portavoce di cotanta manifestazione di coattismo e pochezza politica. Dopo aver letto i commenti dei colleghi furlani, questa mia “pruderie” non ha più avuto ragione di essere e quindi, mi permetto di dire anch’io la mia.

Fatti tipici da osteria gradese che rappresenta una sua clientela di “alto profilo”, nota sul territorio (e fuori) per essere la sede della rappresentanza locale del Club delle Capre (…), possono stupire il popolo bue, mentre, per chi conosce a fondo entrambi i personaggi (Kovatsch e Oriti), nulla di più normale rientra nello stato delle cose.

Certo, come dicono quelli “moderati”, la violenza è sempre da condannare ma quando a cercare di suonartele (sempre che sia vero…) è un ometto (piccolo) che hai usato alle elezioni del 2016 e riciclato a quelle del 2021, facendogli fare il “lavoro sporco” che un Ragioniere Capo non può svolgere, evidentemente sei andato troppo oltre nelle promesse che, oggi, ormai ottenuto lo scopo, ti rifiuti di onorare.

Presunte “risse” da Enoteca a parte, fatto di scarsa importanza nel contesto generale, a Grado, è confermata la certezza della volontà dell’ex Commissario di governare da solo, sfrondando il più possibile i rami che lo dovrebbero supportare amministrativamente e cercando di eliminare chi ha lavorato per lui e oggi pretende la giusta ricompensa di un assessorato.

Purtroppo, per quegli illusi che non hanno voluto credere a quanto Elisabetta Medeot e io stesso (che avevamo già dato…), siamo andati predicando fin dall’inverno scorso, Kovatsch non è un politico, non considera nemmeno il gioco di squadra, per lui il bastone del comando non è condivisibile perchè nessuno può essere alla sua altezza, tanto meno incassare la sua fiducia. Kommissario per sempre, insomma.

Logico prevedere che, a Nonno Nanni da Tavagàc, entro pochi giorni arriveranno le lamentele delle Segreterie Regionali dei partiti che ha usato per diventare il sindaco di Grado. “Ordini” dai quali, un “regionalista” come lui, non potrà esimersi, a meno che non abbia intenzione di ritirarsi ancora prima di cominciare

Certo che iniziare in questo modo, procurando entusiasmanti orgasmi alla Ditta Raùgna & C., confermando le profezie del “lurido diffamatore” e svelandosi ai gradesi per quello che è, al “competente” dott. Claudio Kovatsch, non è che gli renda una gran bella figura e a poco servirà andare a offrire i bòreti in Casa Serena ai suoi pari età (…) o calarsi nella parte del “Sindaco Istituzionale” per salvarsi dal disastro.

O il nostro Joe “Sleepy” Biden lagunare cambia immediatamente registro, oppure, qualcuno dei suoi “amici” di Trieste e Roma, sarà meglio che gli ricordi che 6+3 fa 9, il numero perfetto per tornarsene a Tavagnacco con ignomìnia e cancellare Grado dalla sua vita…

Nel frattempo, il Partito Democratico gongola.

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