di Raffaele Lisco.
Riflettiamo su un “trombato” d’eccellenza: Dario Raùgna.
Dario Raùgna (con l’accento sulla U…), pur rimasto Capopolo dell’opposizione e principale avversario del neo sindaco Claudio “Debora” Kovatsch, nella sua veste di Consigliere Comunale, si può definire a tutti gli effetti il “Trombato Numero Uno” di questa tornata elettorale appena conclusa.
L’ex sindaco, nella foto di testa articolo dopo aver appreso di essere stato asfaltato dai fascioleghistirazzistiomofobi, nonostante l’invecchiamento precoce in stato di avanzamento, si sta preparando a capeggiare un’opposizione feroce, pronta a minare l’amministrazione del suo ex compare di sinistra, oggi suo sostituto passato a parrocchia vincente…
Tanto doloroso quanto vergognoso, per il “fu” Faraone, l’aver dovuto deglutire il responso negativo dei suoi ex sudditi di Grado, gli stessi incapaci di saper comprendere il suo “buongoverno” condiviso col gruppetto di “civici” formato da ragazzotti “Minkia”, sgallettate da coro parrocchiale, cicciobelli sparatutto, vecchi tromboni maleducati e “ingenieri” oggi retrocessi al ruolo di buffoni da Socials.
Convinti di essere i depositari di uno “statismo” buonista, protagonisti di quella pelosa e fintissima “democrazia” tipicamente di sinistra, avvitati al loro nucleo blindato creato apposta per escludere chiunque non plaudente, i “civici” miracolati sono stati capaci di compiere talmente tanti errori strategici, politici, strutturali e sociali, da riuscire a farsi odiare da una comunità che loro credevano adorante nei loro confronti…
“Solo” un migliaio di preferenze di distacco tra il “furlàn” imposto ai gradesi dalle segreterie regionali e i “bravi mamuli” rispediti a casa senza nemmeno il beneficio di una pomata lenitiva. Il fragoroso e squillante “…no ve volemo più…” sentenziato a colpi di scheda elettorale, la ribellione di quelli descritti ai dibattiti televisivi da passerella (a pagamento…) come un popolino di pescatori ignoranti, “feccia” dalla quale distinguersi per ideologia, appartenenza ed eccellenza.
Errori gravissimi, superbia (quasi) paragonabile a quella di un Lisco, con la differenza che il “lurido” ha contezza dei propri limiti (a)sociali e, di conseguenza, nemmeno ci prova a pietire “consenso” da una comunità che disprezza. Al contrario, Bellodezzzzia (trombata anche lei, la zzzzzia…), prima ha pisciato in testa agli isolani e poi, quando gli è servito di nuovo chiederne la fiducia, si è inventato il classico “…no son stao me!…”.
Adesso, il Cazzaro Lagunare può solo aggrapparsi alla possibilità (nemmeno remota) di squagliare in fretta una maggioranza che, probabilmente, si autodistruggerà da sola, aspettando il momento in cui candidarsi col PD per le Regionali del 2023, sfruttando il pacchetto di voti incassato il 3 e 4 ottobre. Sempre che, nel frattempo, non sia così “Raùgna” da riuscire a perdere anche quello…
Certo che se aspetta di campare con la liquidazione delle “provvigionali” ottenute grazie alle querele vigliaccamente depositate contro quello che, “satiricamente”, aveva cercato di fargli capire che stava scavandosi la fossa da solo (…), prevedo per lui un futuro “magro”, molto magro. Sappiamo entrambi che dalle tasche del sottoscritto, non esce nemmeno un centesimo, nè per lui nè per altri…
Forse non sarò stato elegante nel averlo descritto come un’ubriacone ma, peggio dei miei, sono stati i giudizi di una comunità che lo ha condannato con sentenza passata in giudicato.
Contento lui, più contento io che ho dimostrato, ancora una volta, che sono capace di vedere più lontano di un Dario Raùgna (con l’accento sulla U).
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