EDITORIALE – I “FASCISTI AUTORIZZATI”…

di Raffaele Lisco.

Chi mi spiega quando sei un “fascista” da condannare e quando lo sei per Il Bene del Paese?

Probabilmente saranno le conseguenze degli ettolitri di flebo che, da un paio di settimane, mi sparano in vena 24 h, oppure la pratica di una mentalità “ribelle” che a fatica riesce a comprendere il “perbenismo democratico”, il motivo per il quale accuso una considerevole confusione nel riuscire a distinguere tra un “fascismo” inaccettabile da mettere fuori legge (…) e un altro, “positivo”, propedeutico alla salvaguardia della collettività

Sicuramente non sono quello che si può definire un esempio virtuoso di moderazione sociale (…), tuttavia, dal basso della mia ignoranza, mi pare di ricordare dell’esistenza di una Costituzione che, all’art. 21, recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione“.

Secondo la Legge, data per vera quella stessa normativa giuridica che afferma il Pari Diritto di Giudizio tra cittadini, ovvero che La Legge è Uguale per Tutti, le recenti imbarazzanti affermazioni del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e del Presidente della RegioneFVG Massimiliano Fedriga, andrebbero in contrasto con il rispetto del Diritto Costituzionale di cui all’art.21.

La contestazione a quanto suddetto, da parte della coppietta di “democratici” centrodestristi della Lega e di Forza Italia, sarebbe che “…la libertà individuale o collettiva delle persone, ha come confine il rispetto di quella altrui…”, postulato che tradotto in parole semplici significa “…mi comando e mi decido chi pol e chi no pol…”.

Ottima strategia politica per vecchiette timorate di Dio e statali a libro paga, molto meno per la base dei militanti della Lega che stanno rivoltandosi contro la linea politica “fasista” dei loro “komandanti” nazionali, Salvini e regionali, Fedriga. Un clamoroso triplo salto mortale pronto a rinnegare le origini “padane” della Lega di Umberto Bossi, per correre a reggere il moccolo al premier Draghi e rimanere aggrappati alla poltrona come dei Grillini qualsiasi

Ma allora quando sei “fascista” al punto tale da diventare un “sovversivo” antidemocratico? Quali sono le azioni che trasformano un comune e inoffensivo “non allineato”, in un pericoloso terrorista da condannare senza se e senza ma?

Se, sciaguratamente, senza il permesso dei komandanti, vai in piazza per sostenere quello che pensi sia un tuo diritto da difendere ma questo contrasta con il volere del Sistema, ti spunta sulla testa il fez, si conforma sul petto la camicia nera e, automaticamente, saluti “romanamente” chiunque col braccio destro teso verso il cielo?

Al contrario, se da Pubblico Ufficiale (sindaco) ti permetti di apostrofare quelle stesse persone alle quali hai appena mendicato il voto (…) come “nemici di guerra” da giustiziare sulla pubblica piazza a mezzo fucilazione (sic!), oppure vai in conferenza stampa per definire “pagliacci”, “imbecilli” e “sconsiderati” le migliaia di cittadini in disaccordo con la “tua” politica, ti puoi fregiare del titolo di “fascista buono”, combattente per la “parte giusta”, elevato da Dio a difesa dei Demoni pronti a distruggere, ammazzare e terrorizzare il popolo?

Che dire? Al di là di quelle che potrebbero essere le mie considerazioni (non richieste), non direi il miglior modo per dimostrarsi “democratici” e, soprattutto, decidere a tavolino che la “parte giusta” è la tua, a prescindere da tutto e da tutti.

A naso, credo che non finirà in modo così semplice e non penso che, nemmeno buttandola in “pandemia” di ritorno per tentare di convincere i più cocciuti con la minaccia che o ti dai una regolata o ti richiudo ancora…, aiuterà i politici a riconquistare la fiducia di una popolazione che ormai l’ha persa da tempo.

Cari Dipiazza e Fedriga, attenzione che a tornare al 3% ci si mette un attimo

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

Related posts