CISINT – COND(ANNA)TA A RIMANERE SINDACA…

di Raffaele Lisco.

La sindaca Anna Maria Cisint, obbligatoriamente, si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative di Monfalcone. Vi spiego perchè.

Con molta probabilità, a maggio del prossimo anno (2022), salvo epidemie pandemiche inventate o meno, il Comune di Monfalcone andrà a nuove elezioni per scegliere il prossimo sindaco della città. A oggi, novembre inoltrato, ancora vige la “melina” per la quale non si conoscerebbero ancora, “ufficialmente”, i nomi dei protagonisti in gara, sia per la destra che per la sinistra.

In realtà, se dalla parte mancina della politica “bisiaca”, ormai il nome dello sfidante del centro sinistra dovrebbe essere quello del prescelto dal PD “Morettiano” avv. Riccardo Cattarini, nonostante le solite diatribe interne utili solamente per farsi del male (…), dalla parte opposta la riconferma della sindaca uscente, Anna Maria Cisint, è scontata come il ciclo delle stagioni.

Premetto che il mia “innamoramento” (professionale) verso la dott.ssa Anna Maria, una delle pochissime figure che stimo a tal punto da dichiararne pubblicamente la mia ammirazione, sia come donna che come professionista e amministratrice e per la quale sarei onorato di poterne supportare (mediaticamente) la campagna elettorale, è inconfutabile.

Purtroppo il mio resterà un desiderio incompiuto, attesa la considerazione negativa nei miei confronti della pasionaria Leghista. Suo il “conio” dell’espressione “inaffidabile” riferito al sottoscritto, giudizio che mette, da parte sua, una pesante pietra tombale su di un improbabile rapporto di collaborazione.

Detto questo, trovo stucchevole ma esilarante, il teatrino sullo scioglimento della riserva sulla sua ricandidatura a sindaca di Monfalcone. Bisogna essere dei convinti sostenitori del volo delle mucche (…) per riuscire a credere che la prescelta da Matteo Salvini e Massimiliano Fedriga (più tutto il resto del gotha leghista regionale e nazionale…), sia autorizzata dai suddetti a “liberarsi” dell’obbligo di rimanere confinata a Monfalcone…

Non solo la ricandidatura della moracciona dirigente goriziana (ex graisana) nasce come premio per l’ottimo lavoro di una donna capace di essere molto più “cazzuta di qualsiasi ometto a paragone (…) ma è figlia dell’ottimo lavoro da stakanovista sul territorio, amministratrice caricata a pile Duracell™.

La sindaca Cisint, oggi paga il prezzo della sua cond”Anna” territoriale, ordine deciso da parte di chi non si può permettere di perdere un Municipio strappato a caro prezzo a una sinistra “secolare”.

Certificato il valore della mia “tifosa” lettrice (purchè rimanga confinato a Grado…), nessuno può pensare di dubitare sul fatto che si sia straguadagnata posizioni politiche di livello ben superiore a quelle di sindaco di una cittadella di provincia.

La Cisint farebbe la sua porca figura in regione a Trieste e perchè no, anche come esponente di spicco in Parlamento, soprattutto se paragonata alle sgallettate colleghe di partito che razzolano in Senato, controfigure miracolate utili solamente per esibire l’altezza del tacco o il botulino facciale.

Purtroppo per la mia “amica”, l’unica colpevole di tutto ciò per la quale può solamente maledirsi è proprio se stessa. La volontà di accentrare su di sè il potere del comando assoluto, il vuoto decisionale come contorno alla sua figura e il terrificante clima per il quale a nessuno è mai venuto in mente di provare a contestarne le scelte amministrative, salvo rischiare la vita e la carriera (…), è la tagliola con la quale si è infilata con tutte le scarpe.

Anna Maria Cisint DEVE ricandidarsi nuovamente a sindaco di Monfalcone, “o così o pomì”, a meno che non scelga di buttare la sua carriera alle ortiche sfidando il “Capitano”, con un rifiuto che la metterebbe in automatico fuori dal suo partito di Padani Draghiani.

Il raro merito di incarnare la figura di ottima amministratrice, competente professionista e donna di valore, diventa oggi il suo limite ostativo per il quale i suoi desideri di avanzamento svaniscono come neve al sole.

Il non aver creato una o un “delfino” al quale passare il bastone del comando e la grande mole di preferenze elettorali, sono il macigno che le blocca il volo verso nuove esperienze più gratificanti, rispetto al pur importante ruolo di sindaco di Monfalcone.

Consapevole di poter anche essere in errore (…), sono pronto a scommettere il mio ultimo euro che, ben prima di Natale, l’indecisa sindaca scioglierà le riserve, presenterà una sua lista “civica (che doppierà il voto Leghista locale…) e scenderà nuovamente in campo per tenere ben piantata la bandierina del centro destra sul territorio. Naturalmente, per il Bene del Paese.

Fino a oggi, le “profezie” di Lisco non hanno mai sbagliato

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