EDITORIALE – NICOLA VAZZOLER : RESPECT.

di Raffaele Lisco.

Impossibile non commentare il “coraggio” del vicesindaco di Aquileia, arch. Nicola Vazzoler.

Ho avuto il piacere di conoscere Nicola Vazzoler durante il mesetto speso, a maggio del 2019, come “supporter” mediatico per la campagna elettorale della Lista Aquileia Viva, gruppo del candidato sindaco Emanuele Zorino (poi vincente sulla sinistra “secolare”…) e, per l’appunto, del suo vice in pectore Vazzoler.

Persona colta, educata, moderata e piacevole da frequentare, l’architetto proveniente da esperienze urbanistiche e studentesche “Romane”, mi aveva subito fatto un’ottima impressione, sia come uomo che come professionista, seppur a totale digiuno da esperienze politiche pregresse.

Dotato di grande apertura “visionaria”, lungimiranza nella prospettiva urbanistica di una piccola realtà “storica” come Aquileia e ambizioso sognatore di un cambiamento difficile da attuare ancora ai giorni nostri, avevo notato qualcosa di “diverso” ma non avevo capito quello che oggi ci avrebbe svelato lui stesso.

E’ stato proprio Nicola, in persona, a fare “outing” dichiarando la propria omosessualità nel tempio del bigottismo (il Consiglio Comunale), pronto a spiazzare anche il più convinto “perbenista” mettendoci la faccia senza paura, ricacciando in gola le malelingue sempre pronte a sghignazzare, in osteria, dietro le spalle della malcapitata vittima.

Lo ha fatto per stanare l’ennesima prova dell’uso strumentale della “diversità”, da parte di una sinistra che da sempre si nasconde dietro questa bandiera solo per convenienza politica, contro una destra che, notoriamente, arruola di nascosto più “finocchi e lesbiche” nelle sue fila, di quelli dichiarati apertamente come Nicola.

Senza nessuna paura del giudizio dei compaesani scarsamente noti per la loro “elasticità” sociale (…), paesani dalla mentalità contadina ancora ancorata al secolo scorso, Nicola ha affrontato il problema, (dando una sonora lezione a tutti noi) su come sia necessario immolarsi personalmente, per pretendere quel rispetto della libertà altrui, ormai diventato un lusso dimenticato.

Leggo troppi commenti di persone che dichiarano di essere stufe delle prese di posizione di chi contrario al loro modus vivendi. No vax o no pass convinti che dando del “tossico” (da che pulpito…) a chi non la pensa allo stesso modo, faccia di loro delle persone intelligenti. Oppure, al contrario, multivaccinati “convinti”, pronti a denunciare la non volontà dei contrari alla somministrazione di Stato, come un tentativo terroristico di contagiare l’umanità.

Forse, dovremmo prendere esempio dal coraggio dimostrato da Nicola Vazzoler e rimarcare il laico pensiero che dovremmo TUTTI praticare il dovuto rispetto per il nostro prossimo, fosse anch’egli il peggior elemento in circolazione.

Pretestuoso, spocchioso e stupido pretendere di essere legittimati al giudizio, sentenza e condanna delle idee altrui, a meno che, dopo le lauree in virologia, i masters in pandemia e le lodi accademiche in contagio collettivo (…), non si possa esibire il titolo di Giudici Supremi Universali

Personalmente, la mia religione dice che chiunque è libero d’impiccarsi al suo albero preferito, praticare sodomia o masochismo, giacere con esseri umani o animali, votare destra o sinistra e perfino farsi di candeggina quotidianamente.

Tutto a una condizione non trattabile: non rompere i coglioni a me.

Respect.

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