PANDEMIA : CHI CONTROLLA SLOVENI E AUSTRIACI?

di Raffaele Lisco.

Pandemia in crescita in Austria e Slovenia. Chi controlla gli arrivi degli stranieri in FVG?

Le Autorità Istituzionali lo hanno ammesso: il contagio arriva, in forma incontrollata, soprattutto dalle nazioni confinanti col FVG: Austria e Slovenia.

«Il virus è entrato per contiguità geografica con una zona come la Slovenia che è in condizioni molto molto drammatiche. Un tampone su due in Slovenia è positivo. Le terapie intensive in Slovenia sono strapiene, non ci sono posti letto. È una situazione veramente tragica» Sono affermazioni fornite dalla Anaoo Assomed FVG (Associazione dei medici e dei dirigenti Sanitari).

Sia il Presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga che il suo vice e assessore alla Sanità, Riccardo Riccardi, hanno ammesso quanto già divulgato da quasi tutti i mezzi d’informazione e confermato dai principali commentatori medici regionali.

Il contagio da Covid 19 relativo alla “quarta ondata”, ormai, è anche una conseguenza dei mancati controlli sugli stranieri provenienti da Austria e Slovenia, sia per motivi di lavoro transfrontaliero che per turismo, o per semplice volontà (furba) di sfuggire alle norme restrittive applicate nel proprio paese di residenza…

Eppure, l’anno scorso (2020), la Slovenia aveva posto ai confini con l’Italia delle barriere fisiche che impedivano il passaggio a cittadini italiani verso la loro nazione e viceversa (vedi foto), senza porsi tanti problemi di “metodo”, ne preoccuparsi del potenziale “fastidio” causato ai cittadini del FVG…Inflessibili poliziotti alla frontiera goriziana e triestina, in modo spesso rude e poco disponibile all’ascolto, respingevano gli Italiani, senza troppi complimenti.

La domanda sorge spontanea, per esempio, dai cittadini di Grado che si vedono passeggiare per l’isola interi gruppi di “ospiti” targati Austria e/o SloveniaCroazia, senza sapere se siano stati controllati, da quali zone specifiche provengano, se siano muniti di autorizzazione vaccinale o i nomi e cognomi di chi ne abbia verificato l’agibilità sanitaria.

Il sindaco di Gorizia, Rudy Ziberna, si è posto la domanda e ha inviato una lettera a Roma chiedendo di poter intervenire nel merito. Non risultano stesse azioni nè dal Presidente Fedriga, dal sindaco di Trieste Dipiazza e nemmeno da quello di Grado, Kovatsch. In compenso, il PD gradese ha depositato prevedibile interrogazione sui focolai fuori controllo sull’isola.

E’ vero che gli isolani pur d’incassare qualche euro “destagionalizzato” si venderebbero anche la madre e figurarsi se i preposti al controllo si scomodano dalle cadreghe appena conquistate (…), tuttavia, difficile poi condannare un pugno di refrattari al vaccino e bollarli come sciagurati “untori”, se poi si concedono sviste madornali e negligenze opportunistiche come quelle suddette…

Sarei più soddisfatto se qualche “senatrice” con delega comunale alla Sanità, o chi per essa (…), mi spiegasse il motivo per il quale io devo rispettare anche il meno comprensibile obbligo sanitario (…) e, invece, il krukko ciclato arrivato con la bici appesa al Suv Austriaco, o lo “slavo” alitante aglio puro, targato SLO, possono sputacchiarmi bellamente in faccia, al grido “…noi essere turisti, pakare il disturbo, quinti zitto e muten…”?

Va bene tutto e ho già scritto fino alla nausea che, per quanto mi riguarda, ognuno è libero di fare un po come gli pare, scegliere se rischiare di morire e fregarsene di tutti sentenziando convintamente che di “Covidde non ce n’è!” perchè lo ha letto su Google (…) o lo ha detto il Professor Minchioni dell’Università di Stocazzo. Sottolineare che il mondo sia pieno di coglioni, non è uno scoop che mi renderà celebre…

Epperò, atteso che la libertà di azione (o meglio, reazione) vale anche per me, meglio che a nessuno passi per la testa di attaccarmi il virus (anche a propria insaputa), a meno che non decida “scientemente” di morire prima della sua ora, guadagnandosi la mole di mazzate inflitte dal “contagiato” al coglione in libertà…

Italiano o straniero, gradese o foresto (io non sono razzista…), lo “sprango” così forte sulla testa che il contagio pandemico diventerebbe l’ultimo dei suoi problemi ospedalieri

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