di Raffaele Lisco.
La Malapolitica ha superato se stessa e, adesso, non riesce più a contenere il dissenso popolare.
La vergognosa scritta contro il Presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga (foto di testa articolo) immagine apparsa recentemente sul muro di una casa di Osoppo (UD), inizia a segnare palesemente il dissenso di una sempre maggiore parte del popolo, verso chi governa.
Dovrebbe far riflettere gli analisti politici, il fatto che un personaggio come Fedriga, politico di spicco di un partito nato come “rivoluzionario” e critico verso il centralismo Romano (ex Lega Nord di Umberto Bossi, oggi Lega di Matteo Salvini Premier), “governatore” del Friuli Venezia Giulia e Presidente della Conferenza delle Regioni, nonostante il dichiarato largo consenso regionale e nazionale, oggi venga identificato come “traditore”, proprio dai suoi stessi elettori di un tempo.
Certo, l’idiozia “graffitica” del solito imbecille vigliacco che altro non può che affidarsi all’anonimo insulto, non sposta di una virgola il giudizio politico e amministrativo su Massimiliano Fedriga, sia che si manifesti in modo positivo, sia che inizi a scricchiolare su parecchi fronti.
Ai “puristi” della critica politica, il tradimento della Lega di Salvini passato da “Roma Ladrona” a “inciuciamoci con Draghi e Mattarella“, stride molto con gli ideali iniziali della Serenissima, della voglia di “seccessione” dalla “terronia” dei Padani Duri & Puri, di un Nord Est “produttivo”, fatto dalle partite Iva dei piccoli e medi imprenditori del Lombardo Veneto.
La Politica attuale sconta il prezzo di una “Crisi delle Vocazioni” che allontana sempre di più le migliori figure della Società Civile, perde i talenti dei suoi figli migliori, si accontenta di arruolare nelle sue file o vecchi “ricicli” delle vecchie repubbliche, oppure nuovi dilettanti in cerca di un modo facile per campare a scrocco alla grande…
Se questa considerazione, fino a poco tempo fa, rimaneva confinata entro i salotti di un pugno di rappresentanti dell’intellighenzia (…) sociale, oggi è diventato pensiero diffuso anche tra gli strati sociali minori, ragionamento che si può ascoltare in qualsiasi mercato rionale, spaccio aziendale e riunione condominiale.
Insomma, ad averne piene le tasche dei politici falsi, traditori, maneggioni e scrocconi, lo dimostrano perfino le classiche icone del popolo: la “casalinga di Voghera”, “l’operaio Cipputi” e “lo statale Esposito”.
L’evidente emorragia elettorale, è la prova provata di quanto affermano gli “esperti”, non io che non sono nessuno ma i validi commentatori riconosciuti come autorevoli “professori” del settore.
Ecco giustificate le scomposte fughe in avanti di una massa che inizia a non avere più paura dell’Autorità Costituita, se ne frega delle conseguenze Giuridiche, contesta l’Ordine Nazionale ed è pronto a scendere in piazza anche per le cause meno “eroiche”, figurarsi quando si sente amministrato da personaggi dei quali ha perso la fiducia, la stima e il rispetto.
Troppe bugie raccontate male (…), l’uso smodato, a qualsiasi livello, di una propaganda alla quale non crede più nemmeno il più stupido dei cittadini. “Faremo”, “realizzeremo” “stiamo preparando” e tutto il “repertorio” da spacciare attraverso i media di regime, non convincono più il Popolo Bue.
E ancora, l’illusoria convinzione che, continuando a promettere l’imminente benessere generale, come non ci fosse un domani, la distribuzione a pioggia di caterve di “migliardi” di euro in regalo, per poi scivolare sugli aumenti della benzina, dell’elettricità, del gas e dei beni di primaria necessità, non porti alla rapida e ineluttabile rivoluzione sociale, sta preparando l’implosione della politica così come nota.
Le minacce di morte vergate sui muri, sono solo l’inizio della fine, un “ricorso storico” già visto e rivisto dalla Rivoluzione Francese in poi, ovunque, nel Mondo…
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