EDITORIALE – IL KUSTODE DEL KONDOMINIO.

di Raffaele Lisco.

Seconda parte del mio personale commento, sull’ultimo Consiglio Comunale di Grado.

Ieri sera, al volo, ho pubblicato la cruda esposizione dell’andamento procedurale dell’ultimo, in ordine temporale, Consiglio Comunale di Grado, il secondo dell’Era Kovatsch.

Oggi, con più calma, vorrei commentare quanto mi è rimasto dopo aver visto all’opera i “kompetenti”. Specifico che l’uso smodato della “K”, ovunque sia presente la “C”, è un omaggio al nuovo sindaco, nonchè il primo “tormentone” che lo seguirà fino alla fine…

L’immagine del classico “Custode del Condominio” (nel fotosiòp), quell’omino presente nelle case padronali di un tempo ormai sostituito dai videocitofoni, quello che abitava con tutta la famiglia nella “guardiola” sottoscala, regno incontrastato dell’odore di cipolla soffritta e cavolo bollito, è quanto mi è apparso come allucinazione, mentre osservavo lo sgranato e antico streaming dell’assise pubblica.

Claudio Kovatsch e i suoi assessori “regionali”, mi sono spuntati nell’immaginifico come dei “guardiani” messi sul posto dai loro capi, per l’appunto come “custodi del condominio” Grado. Baluardi a difesa della “proprietà” regionale della località balneare, Comune ormai palesemente derubato della propria sovranità e consegnato ai Poteri Forti che abitano oltre il ponte.

Difficile non comprendere quanto talmente evidente da uscire prepotentemente da qualsiasi schermo. Un Consiglio dove, per la maggioranza, parlano unicamente i prescelti: il sindaco su tutti, il segretario comunale, perfino incapace di contare i voti e stoppare presenze illegali (…), l’assessore Danese e “l’incontenibile” consigliere Ritossa che sembra più un assessore “ombra” che un consigliere normale.

Tutti gli altri servono unicamente a fare da contorno ai selezionati da Fedriga & C.. Perfino la “senatrice” Marin è una “cartonata” inutile, messa lì solo per rappresentare Roma in quota Salviniana. Superfluo insistere sull’utilità dei vari Patruno, Borsatti, Ronchiato, Devescovi, Monferà, Zorz, Polo (Elisa) e Bonaldo, muti di scena eletti come soprammobili dell’Aula…

Non bastassero gli “eletti” a invitarci a spegnere lo streaming, per buttarsi sui più intelligenti Tom & Jerry (…), vedere un Segretario Comunale col capello tinto e rockeggiante, quello che dovrebbe normare l’assise (…), farsi asfaltare da Sara Polo (ho detto Sara Polo, non Nilde Iotti…), beccato in flagranza di reato sul collegamento illegale della Fiormaria Marin (…) e ancora, ripreso sempre dall’ex assessora alla Cultura sul conteggio dei votanti (…), rende bene l’idea di come siamo messi. Male.

C’è poco da ridere, ancora una volta i gradesi hanno cappellato la scelta degli amministratori pubblici, hanno creduto alle balle del Nuovo Salvatore, il “competente” che gli ha donato, come primo atto, il focolaio di Casa Serena

Ultima considerazione, prima del sopraggiungere della gastrite acuta: è nota la mia scarsa simpatia per Dario Raùgna e tutti i civici del cucuzzaro (sentimento reciproco), tuttavia, nonostante dovrei godere di qualsiasi disgrazia dovesse colpire i suddetti, osservare la vergognosa azione politica della maggioranza, che ha accusato Raùgna di aver bloccato “scientemente” l’avvio del cantiere per il Nuovo Polo Termale, mi è sembrata una cattiveria gratuita, falsa e ingiusta.

Vero che l’ex sindaco ne abbia fatte più di Bertoldo, vero che sia stato il più spocchioso sindaco di Grado, vero che uno più vendicativo, infame e bastardo, non sia mai apparso sull’Isola dei Corcai (e qui sono Maestri del settore…) ma pensare che Raùgna abbia voluto penalizzare i gradesi (contro il suo stesso interesse), privando la città dell’opera pubblica in questione, non sarei stato capace di scriverlo nemmeno io…

Benvenuti nel Nuovo Kondominio di Grado. I proprietari li conosciamo, stanno a Trieste (…), il kustode, adesso, anche voi sapete chi è.

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