di Raffaele Lisco.
Prima che l’ex sindaco Dario Raùgna cada nella trappola di Kovatsch, meglio dargli una sveglia…
Nei primissimi minuti del Consiglio Comunale svoltosi a Grado il 30 novembre scorso, ascoltando la mielosa premessa fatta dal neo sindaco Claudio Kovatsch, in merito agli incontri “fruttuosi e civili” avuti, in privato, col suo collega uscente Raùgna e, soprattutto, ascoltata la dichiarazione dello stesso di voler far parte del Gruppo Liber@ (e non del PD…), mi erano sorti dubbi importanti.
Per inciso, logico e prevedibile che il “civico” Raùgna torni a casuccia (Liber@), se non altro per poter mantenere il ruolo di “leader” (Capogruppo – ndr) di Fabris e Sara Polo, mentre restando nel PD avrebbe dovuto convincere Luciano Cicogna a fare da suo “secondo”…Siccome Raùgna non è stupido, meglio mostrarsi “furbo” piuttosto che coerente.
Ho pensato: “…vuoi vedere che Nonno Nanni e il nipotino acquisito si sono già messi d’accordo per spartirsi il bottino, concordando amichevolmente di governare senza pestarsi i piedi, con lo scopo di ottimizzare il massimo per entrambi? Io concedo una cosa a te e tu non mi rompi le palle come opposizione…”.
Oltretutto, la mossa di Kovatsch di ritirare il punto 13 all’ODG relativo alla “Stesura del Regolamento per lo svolgimento dei Consigli Comunali in modalità telematica.” , vendendo la decisione della maggioranza come un “favore” fatto all’opposizione, mi confermava il “presunto” inciucione tra sinistri veri e/o immaginari.
Solo in seconda battuta, dopo convenevoli vari, una volta arrivati all’Interrogazione di Raùgna sulle dichiarazioni di Kovatsch inerenti il Nuovo Polo Termale, ho capito che l’Omo de Tavagnàc aveva in mente per Dariuccio la “Strategia del Pitone”. Il pitone, grosso serpente senza veleno, ti uccide per soffocamento dopo averti abbracciato mortalmente, senza violenza, con l’inganno e in modo indolore…
Infatti, sotto il miele “coprente”, la stretta mortale è apparsa palese nel preciso momento in cui all’interrogazione dell’ingenuo Bellodezzzzzia, ha risposto perfidamente l’assessore Dario Danese, evidenziando tutta la cattiveria che si nasconde sotto il candido e rassicurante cuoio capelluto del Bravo Ragioniere dall’anima più nera del catrame…
Questo il testo integrale della risposta data al Faraone in Consiglio Comunale e perfidamente rimbalzata sul quotidiano locale (Il Piccolo), testo richiesto dal “civico” Raùgna anche in forma scritta, per meglio poterci piangere sopra (probabilmente) visto il tenore del contenuto…
«L’ex sindaco Raugna – precisa la risposta all’interrogazione di Dario Raùgna sul Nuovo Polo Termale – ha tenuto comportamenti e ha esternalizzato convincimenti contrari al buon esito dell’intesa, contravvenendo al principio di buona amministrazione sancito dalla Costituzione, laddove stabilisce che l’azione amministrativa deve essere esplicata in modo pronto, efficiente e appropriato affinché l’interesse pubblico sia perseguito secondo criteri di speditezza, efficacia, economicità, pubblicità e trasparenza».
Se lo sputtanamento nei confronti del “buon governo” di Dario Raùgna , (almeno per la pratica “Nuove Terme”), non fosse stato abbastanza chiaro, secondo la già chiarissima risposta data in aula, meglio aggiungere “carico”:
«…l’ex sindaco (Raùgna – ndr) si sarebbe comportato altresì in contrasto con gli obblighi di leale collaborazione, di cui all’articolo 120 della Costituzione, in base al quale i diversi livelli di governo devono cooperare fra loro laddove, nonostante le diversità di funzione e struttura, le reciproche competenze vengono a intrecciarsi tra di loro.
E queste – è stato precisato – non sono sensazioni determinate da valutazioni personali ma trovano riscontro negli atti sottoscritti dal precedente sindaco“.
Mano tesa e coltello nascosto dietro la schiena.
Direi abbastanza per presentare regolare querela per diffamazione contro il sindaco Claudio Kovatsch e l’assessore ai lavori pubblici Dario Danese. Gli estremi ci sono tutti e se lo dico io che sono un esperto della materia (…) potete crederci.
Da adesso in poi, scritto nero su bianco nei verbali Consiliari, Dario Raùgna ex sindaco di Grado, resterà nella Storia dell’isola come colui che da primo cittadino ha “sabotato” per oltre cinque anni la realizzazione del Nuovo Polo Termale, con lo scopo di difendere i propri interessi personali…
State sicuri che “l’offeso” ex sindachino non querelerà nessuno per diffamazione. Il fatto è che quando sei un ominicchio come Dario Raùgna, è facile denunciare Lisco (l’unico che ha sempre avuto il fegato di assumersi la responsabilità delle sue azioni e pubblicare quello che gli “altri” dicono “sottovoce”…) dall’alto della posizione di sindaco.
Al contrario, sceso dal pulpito e non più protetto dalla “divisa”, diventa difficile predicare “honestà” e far valere la millantata “onorabilità” (inesistente…), sfidando chi ha preso il tuo posto…
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