EDITORIALE – FAR FINTA DI ESSERE SANI.

di Raffaele Lisco.

Finita la breve vacanza, eccomi qui a rovinarvi l’illusione di essere sani

Mi sono concesso una boccata d’ossigeno nella nativa metropoli milanese, deciso a scrostarmi di dosso l’arretratezza isolana, aggiornare la mente con le ultime novità e ricordarmi di come sia fatta la vita vera. Purtroppo, siccome tutte le cose belle finiscono troppo presto, rieccomi qui, ai “domiciliari”, a condividere con voi i miei fantasmi.

Confuso dalla troppa differenza tra la civiltà cittadina e l’estrema periferia del mondo civile, quello che nel viaggio mi è immediatamente balzato agli occhi, sono state le profonde diversità sulle più astruse interpretazioni del difficile momento che stiamo vivendo, periodo “pandemico” dove, in realtà, nessuno ha ancora ci ha capito una fava.

Non esiste un’omogeneità di vedute, una strategia condivisa, un percorso comune e nemmeno la valutazione unica di come vada affrontato il virus che ha messo in ginocchio l’intero pianeta. Qualcuno “apre tutto”, spara i fuochi d’artificio, agevola l’assembramento e ritiene che “tutto vada bene”.

Qualcun’altro, al contrario, si chiude a riccio, blinda la piazza, decreta il coprifuoco ed emette l’ordinanza punitiva che costringe alla pratica massonica quelli che vogliono incontrarsi a tutti i costi. Pochi chilometri e il confine tra libertà totale, sfrenato lassismo e controllo inesistente, si palesa nel suo esatto opposto nella Zona Kibbutz, buio pesto e la gendarmeria schierata a difesa dei perbenisti

Lo schizofrenico teatrino Draghiano, spettacolino messo in scena per accontentare la “larga maggioranza”, altrimenti pronta a piagnucolare come infanti dell’Asilo Mariuccia, passa quotidianamente dal “semo libbberi” al “semo cagài”.

Superfluo sottolineare che se “quelli bravi” non ci capiscono una beneamata fava, figurarsi il popolo bue, la casalinga di Voghera col marito metalmeccanico Cipputi, la figlia Mariangela e il cugino Enzo. Ammaestrati dai TG, drogati dai “professori” del Bar Sport e condizionati dalla Rete dove qualsiasi idiota ha libertà di sparare minchiate su di un blog (…), l’italiano medio resta ostaggio della sua ignoranza figlia di decenni di dipendenza dai palinsensi “generalisti”.

L’imperativo appare chiaro, riuscire in qualsiasi modo (e a tutti i costi) a spremere le tredicesime dei “sudditi”, salvare la stagione della montagna, riempire i negozi di festanti pezzenti muniti di mascherina e spacciare “ottimismo” con scadenza temporale non antecedente al  7 gennaio 2022. Bisogna “fare cassa”, mantenere alta la “ripresa economica”, non scendere sotto quel +6% strombazzato, troppo precipitosamente, in ogni dove.

Stiamo bene, siamo guariti, la terza dose ci sta rendendo immuni al virus e pazienza se i numeri dicono il contrario. Una fregnaccia da rimbalzare al popolino attraverso i “bravi giornalisti” radiotelevisivi (i giornali non li leggono più nessuno…), si trova sempre e, del resto, la madre dei giuggioloni è sempre incinta…

La Casa di Riposo del tuo paese conta morti e contagiati? Fin troppo facile blandire l’opposizione (“canaglia” a chiacchiere...), felicemente collusa col Governo e disposta a bersi qualsiasi cazzata uscita dalle bocche degli (ir)responsabili muniti di “certificato” che ne attesta “l’honestà”. Inutile dire che il “bollino” è apposto dagli stessi controllori che viaggiano sullo stesso mezzo dei controllati

Così, a fiuto, secondo me, finite le Feste Comandate e concluso l’anno in corso, dopo la Befana saremo “liberi” di ritornare in Zona Rossa, finire in lockdown e goderci l’ennesimo coprifuoco per “salvare la stagione estiva”. Finito il grano, perchè lasciarci liberi fuori casa, magari per riunirci a raccontarci quanto imbecilli siamo? Abbiamo già visto che gli “assembramenti” non piacciono al Sistema

Ma per adesso va tutto bene, “stanno lavorando per noi”, a morte chi diffama i manovratori e quando la realtà diventerà più rumorosa della musica suonata dai Pifferai di Hamelin, per noi sorci sarà troppo tardi, ormai saremo arrivati al burrone.

La moda del 2022 è già online: pur nella merda fino al collo, obbligatorio far finta di essere sani

Per chi in disaccordo, peste lo colga.

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