EDITORIALE – LE TERME “INSANGUINATE”.

di Raffaele Lisco.

Nuovo Polo Termale di Grado, ovvero come prendere per i fondelli un’intera cittadinanza…

Pensare che ci possa essere qualche anima candida ancora convinta di presenziare all’inaugurazione del Nuovo Polo Termale di Grado, in questa vita, è come credere a Babbo Natale, scommettere sulla verginità di Cicciolina e immaginare un futuro radioso per l’Isola del Sole. Pura utopia alla massima potenza.

Si sturba l’ex assessore ai Lavori Pubblici di Grado, Fabio Fabris, il quale posta su Facebook quanto accaduto giovedì scorso 16 dicembre c.a. in Consiglio Regionale. L’intervento di Diego Moretti, capogruppo PD, si è dipanato nel merito sull’emissione del DDL 149 che, sinteticamente, si pronuncia sull’accertamento di conformità urbanistica del Nuovo Polo Termale di Grado, documento che non servirà più.

Non sarà più necessario produrre un tanto, perché con questo emendamento fatto ad hoc per il Polo Termale, le competenze di rilascio per l’avvio dei lavori passano dalla Regione al Comune che, quando verrà richiesto, dovrà rilasciare un “permesso di costruire” per autorizzare l’opera.

A fronte di quanto detto, sia Fabris (nuovo “portavoce” dell’opposizione…) che Luciano Cicogna (oltre a tutti gli altri “decaduti” della sinistra “civica”) pubblicano il loro disappunto per come la Regione targata Lega ha risolto la pratica del Nuovo Polo Termale. Scrive su Facebook un attapirato Fabris:

…Tutto si sarebbe potuto risolvere più di un anno fa !!! E oggi, dopo le elezioni, per non dover ammettere che noi avevamo ragione, hanno semplicemente decretato per legge che quell’accertamento di conformità, che nessuno ci ha ancora spiegato perché non è stato mai chiesto, non serve più.
Una bella presa per il culo…”

L’unica riposta al commento dello “stranito” ex assessore della giunta Raùgna, non può che ricordare a lui e ai suoi “kompagni” di merende dell’esonerata amministrazione “civica” (…) che ormai anche il meno dotato dei cittadini ha capito che “…chi vince comanda…”, esattamente come hanno fatto lui e il suo sindaco negli oltre cinque anni di governo dittatoriale gradese.

Dice bene l’ex podestà dei Lavori Pubblici isolani, Fabris.

Bini, Fedriga, Pizzimenti & C. vi hanno “preso per il culo” alla grande, si sono tolti i macigni dalle scarpe che voi “civici” targati “Democratici” volevate infilare a forza nei progetti, utilizzando l’unico mezzo efficace della politica: il potere del più forte. Oggi, risolta la pratica e riconquistato il Comune di Grado, logico aspettarsi l’attuarsi di qualsiasi agevolazione burocratica per le Nuove Terme, atti prima bloccati per ripicca verso il Faraone Gradese.

Purtroppo, sono solo carte, fogli inutili che aumentano ancora di più la delusione di una comunità che aveva creduto possibile dotare la propria località turistica di un moderno e attrattivo Nuovo Polo Termale e che, invece, dovrà ingurgitare ancora parecchi rospi prima di metterci una pietra sopra e passare oltre…

Strillare sui Socials che “…aveva ragione Dario Raùgna…” (sulle Nuove Terme), lascia il tempo che trova, atteso che, tanto, non ci consola sapere chi era nel giusto e chi no. Le baruffette dei politichini impegnati unicamente a bullarsi sulle loro inesistenti “kompetenze”, altro non fa che aumentare il distacco già profondo tra la Società Civile e la politica (minuscolo) politicata.

Se a Fabio Fabris, Dario Raùgna, Diego Moretti e Luciano Cicogna, bastasse la consolazione conseguente alla mia personale partecipazione sulla loro ragione violata”, si considerino accontentati: avevate ragione voi, sciocchi dilettanti convinti di partecipare a un ballo tra verginelle e non a una vergognosa riffa tra delinquenti “onorabili”

Stabilito un tanto, i gradesi (e non) ringraziano per la “presa per il culo” sul Nuovo Polo Termale che continua ad libitum, alla faccia di Fabris, Moretti e compagnia cantante.

Peccato che il “culo” sia sempre quello degli elettori, non degli eletti

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