di Raffaele Lisco.
Dopo la D.A.D. (Didattica A Distanza), arriva la F.A.D. (Festa A Distanza).
Nella nostra regione, la confusione sulla gestione degli eventi Natalizi regna sovrana. Ogni “campanile” delibera per conto suo, ben attento a non praticare quel minimo di coordinamento politico e sanitario che andrebbe attuato, soprattutto in questo difficile momento pandemico che preoccupa i cittadini che credono nell’esistenza del virus…
Se Monfalcone coccola i suoi cittadini con maestose installazioni ludiche, piste di pattinaggio ed eventi di ogni genere e grado, Gorizia sceglie la “retromarcia” e riduce le roboanti manifestazioni annunciate con troppo anticipo dai suoi amministratori. Il sindaco di Udine, Fontanini, si unisce alla strategia della sua collega di Monfalcone, Cisint, mentre a Trieste Dipiazza adotta il basso profilo come a Pordenone ha stabilito Ciriani.
Ho già scritto del “coprifuoco” deciso da Lignano, Cividale, Palmanova (e altre città del FVG) che preferiscono non rischiare nuovi focolai pandemici conseguenti ai prevedibili assembramenti da festeggiamenti Natalizi e di fine anno.
Per quanto relativo alla nostra isola, la nuova amministrazione Kovatsch, per non essere da meno di quella precedente, ha rispolverato gli eventi già programmati dai “civici” di Dario Raùgna e Matteo Polo, proponendo i vari Babbi Natale in batèla, Varvuole, Marce del Panetòn, zampognari itineranti, artisti di strada e giostrine assortite.
Tutto materiale già visto, niente di nuovo ne, tanto meno, attrattivo. La solita “burineria” strapaesana per i soliti krukki disposti a tutto pur di andare in fuga dai loro lockdown nazionali e boccone gratuito per qualche scappato di casa di terraferma, in cerca di qualche ora di libertà a costo zero. Quattro passi sulla diga, bambini e cani liberi di scorrazzare sulla spiaggia e grasso che cola se lasciano un euro, cadauno, per un caffè…
Eppure, le ultime spiate raccontano di una riduzione drastica dell’annunciato, l’eliminazione delle feste di piazza, niente “streghette” in arrivo sul porto mandracchio e, probabilmente, corposi ridimensionamenti circa la capienza delle strutture scelte per concerti e concertini. Scontati l’obbligo del Green Pass, l’uso delle mascherine e il rispetto della distanza. Per gli Italiani, visto che ai krukki è concesso di fregarsene bellamente…
Personalmente, adoro vedere le città addobbate a festa, le luminarie accese e il brulichìo della gente che riempie le strade, tuttavia, faccio fatica a comprendere se esiste veramente un pericolo pandemico da variante “africana”, oppure sia tutta una presa per i fondelli da utilizzare secondo convenienza.
Delle due l’una: o dobbiamo adeguarci, anche per questo fine 2021 e inizio 2022, al rispetto delle regole alle quali ci obbligano le Autorità, oppure, è stata decisa (a mia insaputa, con “ordinanza”) una “esenzione” dai contagi dal 20 di dicembre al 15 di gennaio. Un mesetto scarso di “ferie” anche per il virus che, in fondo, si merita una “vacanza” anche lui…
Forse (ma è solo una mia personalissima riflessione), dovrebbe essere la Presidenza della regione, sentiti i vari Comitati Scientifici, a dettare una linea comune che andasse da Tarvisio a Trieste. Ordinare il rispetto di protocolli univoci, la diffusione di un “algoritmo” che imponesse ai sindaci di uniformarsi alle direttive del Ministero della Sanità, ordinanze emesse dai Governatori delle regioni e valide per tutti.
Secondo me, tra poco, uno dopo l’altro, gli amministratori ancora “ribelli” presto seguiranno il “rinculo” dei sindaci che ci propongono la F.A.D. (festa a distanza – ndr), ovvero la pratica del “brindisi virtuale”, lo scambio degli “auguri in remoto” e l’invito a celebrare le festività Natalizie a casa propria, più “intimamente” che “collettivamente”.
Troppo alto il rischio di doversi giustificare, a gennaio, sulla potenziale impennata di contagiati da Covid 19, il ritorno alla drastica chiusura delle scuole rimesse in D.A.D. e l’accusa politica di essere stati incoscienti ed incompetenti.
Vedremo, mancano solo pochi giorni per scoprire se, anche questa volta, ci avrò visto giusto.
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