di Raffaele Lisco.
Incomprensibile presa di posizione del PD gradese, sull’intenzione dell’amministrazione Kovatsch di collaborare con Aquileia, Duino e Monfalcone.
Il ritornello suona sempre lo stesso refrain: basta perdere il potere e, quello che prima era “buono e giusto”, dopo, diventa “inutile e dannoso”.
La presa di posizione della sezione PD di Grado, dichiarazione pubblicata su Il Piccolo a firma del Segretario locale Rodolfo Fumolo, rimbalzata sui Social dal suo Consigliere Comunale Luciano Cicogna e sottolineata dal “portavoce” Fabio Fabris (…), ha come oggetto l’annunciata scelta dell’amministrazione Kovatsch di aprire un canale collaborativo con i Comuni limitrofi che si affacciano sulla costa.
In particolare, Fumolo e Cicogna col sostegno dell’opposizione “civica”, contestano le “presunte” vicinanze d’intenti che, secondo il centro destra, dovrebbero accumunare alcune strategie turistiche, strutturali e di sistema.
Le azioni individuate dai rispettivi sindaci opposti alla sinistra recentemente riunitosi a Monfalcone per volontà di Anna Maria Cisint, mirano a creare un fronte condiviso su come investire, sul territorio, i danari che arriveranno dall’Europa col PNRR.
Evidente la speciosità delle dichiarazioni del Partito Democratico isolano, oggi (come ieri) confinato all’opposizione del governo gradese. La differenza è che “prima” poteva contare (come “stampella”) sulla convergenza dell’ex sindaco Dario Raùgna verso politiche gradite alla sinistra, mentre adesso, rivoluzionato il “comando” del Comune in quota “fascioleghistarazzistaomofoba” (…) quello che era oro colato si è trasformato in “feccia salita dal pozzo”.
Sono ancora vive nella memoria degli isolani, le “limonate” tra Raùgna e Spanghero, ex sindaco di Aquileia e poi con Zorino (il sostituto odierno), perfino proposto come Presidente della GIT S.p.A., ovvero la principale azienda di Grado (…).
Oppure, i rapporti costruiti sul progetto “Mare e Tiars” che l’ex sindaco di Grado ha issato come bandiera del suo “statismo politico” e le cospicue “biciclettate” (lautamente finanziate dai gradesi), aventi come scopo principale il classico “marchettone” intercomunale. Infine, meglio stendere un velo pietoso, sull’ indimenticabile “macchia indelebile” della sfilata di “amici di Raùgna” sul Sagrato della Basilica di Grado…(vedi foto)
Fino a quando hanno governato (male) i CWC del Faraone Lagunare, il Comune di Aquileia (ex munifico dispensatore di poltrone e paghetta per Luciano Cicogna) è stata l’appendice naturale della tradizione locale, la “madre dell’isola” e la progenitrice di una Storia figlia di Venezia, o viceversa, secondo convenienza…
Ridicolo, oggi, perso il potere conquistato per pura fortuna, rinnegare quella che è stato per millenni un solido rapporto tra Aquileia e Grado, il naturale sfogo di una robusta parte di nativi costretti a “emigrare”, per potersi permettere l’acquisto del “quartierino” a prezzi meno esagerati di quelli isolani.
Per Monfalcone è un altro discorso, attesa la “sofferta” contrapposizione tra un’amministrazione di basso profilo (quella Gradese) e una conduzione politica apprezzata moltissimo dai cittadini della Città dei Cantieri. Superfluo paragonare Raùgna alla Cisint, sotto qualsiasi punto di vista, per capacità professionale, cultura personale, visione politica e impegno sul territorio.
Non per “culo”, come Raùgna, Polo, Fabris & C. (infatti, la replica è fallita…) ma per consenso maggioritario, Anna Cisint è diventata sindaco di Monfalcone (2017) e, certamente non per “raccomandazione”, l’autorevole rappresentante della Lega rivincerà le elezioni del 2022 per distacco.
La mia profezia è che SuperAnna sarà nuovamente preferita a una sinistra incapace di presentarsi con un unico candidato e programmi poco credibili in tema di proposte, progetti e visione del futuro, con tutto il rispetto per il (già deciso) candidato PD avv.Riccardo Cattarini, ottima persona però destinata a essere la vittima sacrificale di turno.
Eviterò di ricordare cosa voleva mettere in atto la sinistra con le UTI (…) e nemmeno mi fermerò a riflettere sui siparietti “comunitari” della cricca Raùgna, Bullian, Marchesan, Tomasig e compagnia cantante, personaggi oggi asfaltati (ovunque) da un centro destra che, nonostante le cappelle fatte, ancora resta preferito dalla maggioranza dei cittadini del FVG…
Vale il postulato che afferma il primato dell’alternanza. La morale è sempre quella: “…mi go vinto e mi comando…”. Purtroppo, il disgusto sale quando chi “perde” si “scorda” quanto magnificava quando era “vincente”…
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