di Raffaele Lisco.
Finalmente è Natale, vogliate gradire gli auguri dello Spione Capo…
Doveroso porgere ai miei tantissimi affezionati lettori, i miei più servili auguri di un Distinto Natale e uno Spettabile Anno Nuovo.
Sono arrivato “vivo” (per modo di dire…) anche a questo Natale 2021, ultima fatica di un’anno “difficile” ricco di sconfitte, tradimenti, voltafaccia e delusioni assortite.
Nemmeno nel 2021 sono riuscito a realizzare (almeno) uno dei miei progetti, incassare il frutto del lavoro iniziato a gennaio e portato a termine la promessa di cambiare vita.
Va detto che, comunque, anche se per me stesso non ho portato a casa nulla, almeno la soddisfazione di aver rimesso nel loro Circo i pagliacci (e pagliacce) che si erano illusi di essere riusciti a vendersi come “statisti”, mi ha aiutato a restare lontano dalla depressione più nera…
Eppure, nonostante il fallimentare risultato personale che prosegue il decennio di sfiga nera che accompagna la triste vita di un Diffamatore Capo (professionista), invece di prendere coscienza che, forse, sarebbe il caso di dedicarsi a pratiche meno punitive, anche per il 2022 ho deciso di continuare nel mio cocciuto perseguire nella ricerca del dolore fisico, morale e professionale.
In fondo, perchè privarmi della possibilità di farmi del male e potermi lamentare come “martire” della Società? In quale altro modo riuscirei a praticare il masochismo estremo al quale mi sono votato, da quando ho scelto, incoscientemente, di assumere il ruolo di “critico” della qualunque?
Il prossimo anno ci saranno altre elezioni, nuove sfide nelle quali buttarsi allo sbaraglio, partecipazioni dall’esito scontato ove infilarsi a capofitto senza alcuna protezione. Passaggio obbligatorio, per uno sconsiderato egocentrico ancora convinto, nonostante tutto (…), di essere “più migliore” del corposo serraglio nel quale pascolano i miracolati assortiti senz’arte ne parte…
Non posso ritirarmi sconfitto, non prima di aver raggiunto l’obbiettivo di riuscire anch’io a scroccare la pagnotta al mio prossimo, strappare l’incarico (pubblico) felicemente remunerato e bullarmi in ogni dove come “onorabile” nominato.
In fondo, accertato che serva solamente una botta di culo, la “raccomandazione” giusta, la “leccata” che conta sul “nobile” deretano della persona importante (…) e non la dimostrazione del merito, della coerenza, della competenza e dell’onestà, valori che dovrebbero elevare chi volonteroso di costruire ambiziosi progetti, non mi resta che aspettare diligentemente il mio turno, in attesa dell’estrazione del biglietto vincente, quello con i miei numeri sovraimpressi.
Nel frattempo, abbiate pazienza e cercate di comprendere il tentativo dello Scemo del Villaggio di riuscire a trovare la propria strada. In tutte le famiglie c’è il “parente sfortunato”, ecco, fate finta che a Grado, quel posto sia mio…
Al grido di “tengo famiglia”, a nome di mia moglie Piera “Pina” Lisco e della “stupenda” figlia Gaia “Mariangela” (nella foto), consanguinee che si uniscono negli auguri, invio a chi in grado di aiutare questo difficile “caso umano”, la supplica di cui sopra.
Con la certificata “umiltà” che mi contraddistingue (…), vogliate accettare i miei più servili auguri di un Distinto Natale e uno Spettabile Anno Nuovo.
Raffaele “Ugo” Lisco.
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