EDITORIALE – INUTILE AVVILIRSI…

di Raffaele Lisco.

Inutile prendersela, tanto ci penserà il tempo a fare giustizia…

Arriva sempre quel momento in cui la speranza lascia il posto alla delusione.

Succede, inevitabilmente, quando ti accorgi che la misura con la quale il tuo prossimo affronta la vita di comunità, è completamente diversa dalla tua e ti domandi chi dei due sia in errore.

«Vuoi vedere che quello “sbagliato” sono io?», è una domanda che ci si può porre, nel preciso momento in cui il dubbio ti assale. In fondo, non c’è nessuna garanzia scritta di essere depositari della verità.

Poi, però, riflettendo meglio e con maggiore profondità, capisci che la differenza di valutazione tra opposte vedute, sconta il condizionamento dell’interesse contiguo. Difficile non pesare la distanza che ci può stare tra chi ha da trarre un vantaggio dalla sua presa di posizione e chi, al contrario, non ci guadagna nulla, nè nell’essere favorevole, nè nell’essere contrario.

L’amara verità è che nella Società di oggi la divisione tra le persone è chiara, palese, confermata e inconfutabile: chi ha un qualsiasi interesse materiale nel merito, darà anima e corpo per tentare con ogni mezzo di giustificare (e giustificarsi)  il suo personale avallo, alla peggiore nefandezza certificata.

Inutile cercare altre inesistenti scuse, per cercare pietosamente di sfuggire alla critica di quelli che osservano il comportamento terzo, con l’occhio obbiettivo di chi totalmente disinteressato alla situazione, per ovvi motivi di mancato guadagno personale, professionale e/o di categoria.

Per fortuna, noi “ingestibili”, possiamo ancora contare sulla “Giustizia Divina”, termine improprio (di “Divino” non c’è nulla…) ma che illustra perfettamente l’esistenza di un’Entità Superiore capace di rimettere le cose a posto e rendere agli sconfitti su questa Terra, quella giustizia che non trova posto nella condizione umana di oggi.

Chiamatela Karma, Catarsi, Equilibrio, o come più vi piace ma io ci credo.

Nella mia sciagurata esistenza, ho già avuto troppi esempi in questo senso, ho toccato con mano mille volte quel momento in cui sembra che tutto sia perduto, non ci sia più nulla da fare e sia arrivato il momento di arrendersi.

Poi, miracolosamente, senza nemmeno capirne il perchè, ecco arrivare quella “cosa” alla quale non sai nemmeno dare un nome che sconvolge il presente, cancella il passato e ti proietta nel futuro.

Per questo sorrido a chi pensa di averla fatta franca, a quelli convinti di essere impunibili, a coloro scioccamente tronfi e soddisfatti del loro piccolo, effimero e fortunato potere (a scadenza). Personaggetti che non hanno capito quanto breve possa essere la strada che porta dalle stalle alle stelle e ancora minore la distanza a ritroso

Io, dal basso della mia ignoranza e nella mia veste di “lurido diffamatore”, di questi fenomeni ne ho “seppelliti” abbastanza, per potermi sbilanciare nel fare previsioni negative sul futuro di soggetti che, al posto della “sostanza” mostrano solamente “apparenza”.

Potrei citare mille mila esempi di ex “statisti” oggi disoccupati (…), “presidenti” reali e “virtuali” retrocessi al ruolo di “gonfiatori di gommoni” (…), ex rappresentanti di partito trombati e confinati nell’oblio, pregressi “nominati” trasformati in ricercati dalla Sciarelli per Chi l’ha Visto?

Basta avere pazienza, saper attendere e, sapendolo fare (…), contribuire a dare quella piccola “spintarella” che ne acceleri la scomparsa.

Mettiamoci comodi. Anche nel 2022 ci sarà da ridere. Ovunque.

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