di Raffaele Lisco.
Il mio più grande desiderio sarebbe quello di passare un giorno da “eletto”…
Quando inizia un Nuovo Anno, fioccano i buoni propositi, si dichiarano i “fioretti” da compiere e ci si spende nella richiesta dei desideri da realizzare.
Anche io vorrei partecipare a questa pratica popolare, poter esprimere il mio desiderio più recondito e chiedere al Padre Eterno che, almeno per una volta, esaudisca quello che chiedo.
Mi piacerebbe tanto ma proprio tanto, che il 2022 mi concedesse il lusso di diventare un “eletto” almeno per un giorno, darmi la possibilità di gustare il potere di fare un po come cazzo mi pare, permettermi di trattare gli “inferiori” del popolo come miei sudditi e godermi il privilegio di poter schiavizzare chiunque estraneo alla Casta.
“…Io sono io e voi non siete un cazzo!…”, è la frase che mi sogno la notte, quando la mente parte per la tangente e nel buio della mia cameretta mi vedo tronfio sul pulpito mentre dispongo, ordino, impongo e delibero la qualunque, indifferente ai sicuri danni sociali, purchè siano di vantaggio per me.
Esente da qualsiasi obbligo giustificativo, “offeso” a morte di fronte alla minima dimostrazione di critica nei miei confronti, superiore a qualsiasi norma, legge o regolamento e munito di autorizzazione al disprezzo totale verso qualsiasi commento della pubblica opinione, nel ruolo di novello Marchese del Grillo, sarei finalmente appagato nel poter esibire tutta la mia schifezza umana, senza correre alcun pericolo contingente.
Dichiaro e scrivo falsità altrimenti proibite al popolino? Me ne fotto dei Codici Civili e Penali e vado oltre il rispetto dei regolamenti collettivi? Embè? “io può”, sono “fatti miei”, non sono obbligato a rendere conto di quello che faccio a quegli straccioni degli elettori, ci mancherebbe altro…Non vorrete mica assimilare la nobile figura dell’eletto con quella del comune cittadino (che non conta una beneamata minchia), “danno collaterale” che gli “onorabili” sopportano a fatica, solo perchè paga i conti degli “elevati”?
Lo confesso, intimamente lo devo ammettere, sono quel “lurido” descritto dal cospicuo numero di “amici” che parlano tanto bene di me. Inutile negare di non essere migliore degli altri, anzi, darei un rene pur di poter passare (almeno) un giorno da merdaccia, privo di qualsiasi valore etico, morale, sociale e umano.
Sogno anch’io di riuscire a staccare il biglietto vincente della lotteria dei Culi Esagerati, passare dalla condizione di “straccione” a quella di “miracolato”, dimenticare i debiti che m’inseguono, far genuflettere al mio cospetto quelli che ridono di me e campare, da gran signore, a scrocco di chi passa il tempo a descrivermi come un “rifiuto” della Società.
Un giorno da “eletto” e niente di più. Concedetemi l’avverarsi di questo desiderio, in fondo, un “caso umano” in più o in meno da mantenere cosa vi costa? Ventiquattro ore mi bastano per regalarmi il vitalizio, l’appaltino, la concessione della pensione d’oro ad aeternum.
Garantisco di essere all’altezza dei Maestri del settore, ho imparato il “mestiere” osservandone a lungo i comportamenti vergognosi e ho studiato anche il minimo particolare di chi “pratica” (da decenni) la “professione” ma anche l’improvvisazione dei “neofiti”, ultimi arrivati abilissimi a entrare nella parte…
Un giorno da “eletto” (ma anche “nominato”) dopo, potrei anche morire. Felice.
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