EDITORIALE – LA DOMANDA E’: “…MA PERCHE’?…”.

di Raffaele Lisco.

Confesso i miei limiti cognitivi ma l’unica domanda che mi sorge spontanea è: “…Ma perchè?…”.

Ho sempre sofferto molto per l’incapacità di comprendere una tipologia di comportamento (dis)umano per la quale non trovo la risposta giusta alla domanda: “…Ma perchè?…”

Mi riferisco a una delle peggiori debolezze dell’essere umano (secondo me) : l’INGORDIGIA.

Non è difficile comprendere la sana ambizione che spinge il giovane a percorrere qualsiasi strada lo possa portare al successo, sottoscriverne la volontà di “diventare qualcuno” e riuscire a raggiungere la propria meta, perfino giustificarne qualche peccatuccio “veniale”, magari eticamente poco apprezzabile ma necessario per arrivare all’obbiettivo.

In fondo, chi disposto a definirsi “puro” scagli la prima pietra, tanto se la vedrà ritornare addosso come un boomerang, attesa la dimostrata teoria che dice:  «…prima o poi, arriva sempre uno “più puro” che ti “epura”…».

Premesso un tanto che, però, ha valore unicamente per chi non ancora “comodo”, resta una scusa riservata a quelli che devono ancora ottenere un risultato valido e si trasforma in “benevola considerazione” verso il giovanotto/a dal conto corrente in rosso e la bacheca dei trofei vuota, l’Editoriale di oggi vuole raccontare esattamente del suo opposto.

Parlo della squallida vicenda che vede protagonista il pluricampionissimo di tennis Novak “Nole” Djokovic.

Serbo nativo di Belgrado, classe 1987, ex residente monegasco (per non pagare le tasse…) e da poco cittadino spagnolo con residenza a Marbella (Spagna) in una villa da 10 milioni di euro (…), Nole, attualmente n°1 della classifica ATP (Association of Tennis Professionals – ndr), è riuscito ad accumulare oltre 185 milioni di euro di soli monte premi, escluse le sponsorizzazioni e i proventi economici dei diritti d’immagine. Se poi ci aggiungete i profitti derivati dagli investimenti legati a cotanta montagna di danaro, penso di poter affermare, senza prova di smentita, che Djokovic sia tutt’altro che un “povero stiàvo”.

Per quanto relativo alla Gloria, essendosi aggiudicato nove Australian Open (record assoluto), sei Wimbledon, tre US Open e due Roland Garros, più tutti i trofei “minori” (Coppa Davis, tornei ATP, esibizioni, ecc.), anche in questo caso mi sbilancerei nell’affermare che lo sportivo, anzi il Campione, “qualche medaglietta” l’ha portata a casa…

Novak “Nole” Djokovic, come il resto dei “Paperoni”, “Politici” e “Artisti” ai quali dedico questo articolo “ignorante”, è uno di quei personaggi per i quali non riesco a comprendere fin dove possa arrivare la “tigna” del non accontentarsi mai, preferire lo sputtanamento mondiale alla superiorità morale di chi capace di fare un passo indietro e ammettere le proprie debolezze.

Qual è il tipo di ingranaggio che fa sclerare chi ha già tutto, anzi, di più? Che neurone s’incricca e spegne le sinapsi di gente considerata “speciale” per i raggiunti meriti sportivi, imprenditoriali, politici e/o artistici?

Dove si “registra” la molla che ammazza il buon senso di quelli per i quali il troppo non esiste, l’avidità del possesso supera la dignità personale e l’infantile smania di gridare al mondo che “…è mmmmmioooo!!!…” avvelena l’immagine di chi ha dato il sangue per diventare “idolo” e, una volta arrivato in cima, si sputtana per un milionesimo di quello che ha già?

Probabilmente, io non riesco a comprendere tutto questo, perchè sono solo un “miserabile”, il classico “signor nessuno” impegnato a criticare quelli che “fanno” convinto di poter “insegnare”, eppure, giuro che se fossi riuscito a diventare “qualcuno” (anche molto meno di un Djokovic…), una volta raggiunta la sicurezza economica e incassati i “premi” guadagnati grazie al mio talento, l’ultima necessità che avrei sarebbe quella di sporcare la mia immagine per avidità.

Purtroppo, ormai la vita e il tempo a disposizione che mi rimangono, non mi possono più dare la possibilità di provare (anche) questa esperienza. 

Mi rimarrà il dubbio finchè camperò: “…Ma perchè?…”.

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