BEATA “GNURANZA” – LA “KULTURA GRADESE”…

di Raffaele Lisco.

“Ma beata la Gnuranza, si stai bene de mente, de core e de panza!”

Quale migliore cappello introduttivo avrei potuto usare, per illustrare il “metodo” attraverso il quale la politica sceglie i suoi “migliori” rappresentanti per diffondere la cultura sul proprio territorio, se non ricordando la celebre frase di “Don Buro”? (Christian De Sica in Vacanze a New York – ndr).

“Beata la Gnuranza!”, deve aver pensato il “kompetente” dott. Claudio Kovatsch, non appena eletto sindaco di Grado, scegliendo di nominare assessore alla cultura la Senatrice Raffaella “Fiormaria” Marin, non contento di già aver pagato abbondantemente il suo debito alla Lega “sponsor”, mettendo l’assente signora (a far danni) a capo della SanitàServizi SocialiFamiglia e Programmazione Europea.

Eppure, dentro le cinque liste che avevano sostenuto la sua candidatura di “destra” (…), si erano iscritti almeno tre nomi di personaggi che con la Cultura avevano dimostrato di darsi del tu, a differenza della più “titolata” politicamente (ma meno conosciuta culturalmente) rappresentante “romana” di Salvini Premier. Il quarto, Nevio Scaramuzza, era il lista con la “concorrenza”, tuttavia, il valore dovrebbe servire anche quando non è della squadra…

Pur “non eletti” dai gradesi, i quattro citati restano comunque una risorsa importante a disposizione dell’amministrazione e, certamente, farebbero molto meglio di chi non ha mai avuto tempo per la sua città, troppo impegnata a sfilare col tacco 12 a Roma.

Tullio Svettini, Monica Maran, Giorgio Tortora e Nevio Scaramuzza, a mio modesto avviso, ognuno per i talenti di competenza dimostrati nel tempo e premiati con riconoscimenti di prestigio nel campo della Cultura, Teatro, Musica e Performance Artistiche, sarebbero stati forse più incisivi nel realizzare un percorso quinquennale, nel merito, capace di attrarre i migliori esponenti della Cultura Nazionale e Internazionale.

Monica Maran (sorella del più conosciuto Alessandro Maran, politico di spicco della sinistra), ha primeggiato in numerose occasioni come commediografa, attrice, autrice, cantante, musicista, scrittrice e produttrice. Ultima in ordine di tempo, la vittoria al Festival de la Bisiacheria di Monfalcone 2021.

 

Tullio Svettini, una vita spesa sulle assi dei palchi teatrali, egli stesso autore, regista e adattatore di tante commedie scritte da Stiàta e non. Tra i fondatori di Grado Teatro, ancora oggi, porta avanti un gruppo di “fedeli” entusiasti di potersi esprimere sotto la direzione del Maestro. Un monumento del Teatro a Grado e non solo.

 

Giorgio Tortora, Maestro diplomato al Conservatorio, autore, direttore d’orchestra e insegnante di musica, protagonista delle più significative produzioni classiche viste e sentite nelle più suggestive location dell’isola. Indubbiamente uno dei più preparati e stimati professori nel campo delle sette note e nell’organizzazione di concerti di livello.

 

Nevio Scaramuzza, la “spalla” dell’indimenticabile e indimenticato Giglio Boemo, co-fondatore e anima della “Compagnia degli Spettacoli Viaggianti”, attore, caratterista, autore, sceneggiatore, cantante e musicista, vincitore di Festivals della Canzone Gradese e “storica” colonna della commedia in dialetto.

Scusandomi per le sicure mancanze sulla narrazione dei curricula dei suddetti, dal basso della mia ignoranza credo fortemente che, al neo sindaco Kovatsch, siano mancati gli attributi per rimettere nelle mani di chi riconosciuto “esperto/a”, quella Cultura Gradese che, dopo cinque anni di assessorato “civico” di Sara Polo (con tutto il rispetto) e altri quattro della rieletta Elisa Polo (come sopra), chiedeva competenza, passione e conoscenza della materia

Invece, ancora una volta, i partiti hanno avuto la meglio e, invece di puntare sui “migliori”, si sono spartiti il bottino a colpi di “peso elettorale”, sciupando un’ottima occasione per dimostrare alla cittadinanza la volontà di cambiare marcia, progettare un vero futuro e perseguire una visione importante, soprattutto dopo il fallimento dell’ultima amministrazione del “buongoverno” perfino bocciato dagli stessi gradesi…

Dispiace dover constatare che non solo a Grado ma ovunque (…) non lavorano MAI i migliori, quelli specializzati capaci di portare “valore aggiunto” ma, purtroppo più realisticamente, quelli “graditi alle Segreterie”, preferibilmente lontani milioni di anni luce dal compito da svolgere.

Meglio, riderci sopra, calarsi tutti nelle vesti ecclesiastiche di Don Buro, sperare di “stare bene de panza” e godersi la “Beata Gnuranza”.

Troppa cultura fa riflettere e per i politici questa è la peggior disgrazia possibile, guai a far pensare il popolo bue…

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