di Raffaele Lisco.
C’è sindaco e sindaco, proprio come c’è assessore e assessore…
Avete letto su questo blog, a multipli di migliaia, la notizia sulla “retrocessione” dell’ex assessore Massimo Asquini a Consigliere Comunale, decisione politica che la sindaca di Monfalcone, Anna Cisint, mi ha confessato aver dovuto prendere non senza difficoltà, soprattutto considerando i trascorsi comuni di “militanza” nella Lega.
In questa occasione politica che sta creando non poche difficoltà dentro la Lega Regionale di Fedriga (vedi anche le ultime fuoriuscite dal gruppo di Turriaco) la prepotente differenza che giganteggia tra i due diversi metodi di governare interpretati dai sindaci di Monfalcone e Grado (Claudio Kovatsch e Anna Cisint), diventa problema ingombrante, allorquando uno dei protagonisti “eletti” persevera nell’errore, convinto di essere impunibile.
Non è un segreto che Renato Bonaldo (nella foto), assessore allo Sport e Politiche Giovanili del Comune di Grado, sia un convinto NoVax, abbia già dichiarato più volte al sottoscritto di non volersi vaccinare e abbia deciso di “autorizzarsi” a mezzo tamponi, giusto per non rimanere escluso dalla vita sociale e dalla pratica professionale legata alla sua attività di barbiere sull’isola.
Legittimo pensarla come il suo collega Asquini, ci mancherebbe, per quanto mi riguarda ho scritto fino alla nausea (vostra) che porto il massimo rispetto per le scelte altrui, tuttavia, sorprende constatare come la sindaca di Monfalcone non ci abbia pensato nemmeno un secondo ad applicare quello che, secondo lei, è la corretta decisione istituzionale da prendere verso un collaboratore “ribelle” e (teatralmente) contrario alla linea politica rappresentata dal Primo Cittadino di un Comune.
Diversamente come, all’opposto contrario, quello di Grado, dimostri pubblicamente alla cittadinanza, di subire lo stesso atteggiamento provocatorio da un suo assessore, facendo spallucce…
Oltretutto, se è vero com’è vero che, sia Kovatsch che la Cisint, sono espressione della medesima parte politica (centro destra), ci si domanda come mai un Asquini finisca “degradato” con gli alamari strappati e invece a un Bonaldo si conceda di continuare a pubblicare sui Socials il suo invito a “contestare” il Green Pass, ovvero, a NON vaccinarsi, diversamente da come la maggioranza degli Italiani ha invece accettato di sottostare (vedi screenshot di testa articolo).
Cosa dicono i partiti interessati? L’assordante silenzio dei Coordinatori di Forza Italia sul loro “alfiere NoVax”, Renato Bonaldo, come dovremmo interpretarlo? Qual è il commento della “senatrice” Raffaella Marin (Lega come la Cisint…), assessora alla Sanità del Comune di Grado?
Il sindaco Kovatsch, “democristiano” (di sinistra…) catapultato da Tavagnacco a Grado, sorvola sul problema e preferisce insabbiare quanto avevo già pubblicato settimane fa sulla “ribellione” di Bonaldo in tema di obblighi Istituzionali sul vaccino, terrorizzato dal rischio di anticipare quanto è già scritto nel suo futuro da sindaco di una maggioranza debole come un “contagiato”?…
Appare evidente, anche al tifoso più sfegatato del “Ragioniere Capo”, che il giudizio “di manico” penda di moltissimo a favore della donna “bisiàca” e mostri tutte le incertezze dell’anziano “furlàn”, nel saper gestire la situazione che sta facendo stupire (in senso negativo) i cittadini di Grado…
E’ vero che diventare un “eletto” ti spalanca le porte dell’esclusività, ti permetta di essere esente dagli obblighi richiesti ai comuni mortali (…) e che ti “elevi” dal rango di “nullità” a quello di “onorabile”, tuttavia mi piacerebbe sapere come faccia il nostro “peluchèr” a chiedere ai sui clienti il certificato di vaccinazione, obbligatorio per tagliarsi i capelli, essendone lui privo per primo…
E cosa dire ai genitori dei ragazzini costretti a “tamponarsi” (a prezzo pieno) per poter frequentare la scuola dell’obbligo? Possiamo fregiarli con titolo di “coglioni” solo perchè non “eletti” come Renato Bonaldo? Per tutti gli “altri” privi del “titolo”, o ti vaccini o resti a casa, emarginato, abbandonato e sputtanato come “untore” della Società…
Del resto, è proprio questo il “bello” di vivere a Grado, il vantaggio di godere dell’esclusiva concessione, rilasciata in automatico con la residenza, di poter fare un pò come cazzo ci pare, “nobili” per domicilio e liberi d’issare sul balcone il gonfalone del Casato dei “Marchesi del Grillo”.
Suggerirei agli “Asquini” di tutto il mondo, l’acquisto del “quartierino” (con allegata residenza) sull’Isola dei Corcai…
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