ROMANZO QUIRINALE : “HIC SUNT PEONES”.

di Raffaele Lisco.

Romanzo Quirinale. Mastella for President…

Il pessimo spettacolo offerto dalla politica attuale per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica Italiana, dopo Sergio Mattarella, dimostra tutti il dilettantismo di una classe politica capace, perfino, di farci rimpiangere i protagonisti della Prima Repubblica.

Basta sintonizzarsi sul primo canale tivù utile, dove drappelli di giornalisti commentano anche il minimo segnale, dichiarazione e movimento facciale del solito parlamentare che “passa per caso” (…), per avere contezza dell’infimo livello evidenziato da uno/a qualsiasi del migliaio di “eletti” nelle due Camere.

Poi arriva in video Clemente Mastella, la Storia della Democrazia Cristiana, il “ripescato” dal filantropo Berlusconi, il trasformista di qualsiasi partito piccolo, medio o grande. Un signore entrato in Parlamento alla giovane età di 29 anni e, ancora oggi, seppur semplice sindaco di Benevento, ancora protagonista dentro Forza Italia, attraverso la Signora Sandra Lonardo, coniuge senatrice.

Si può dire tutto e il suo contrario, sull’etica comportamentale del vecchio leone DC, CDR, UDEUR, Popolari per il Sud, Noi Campani e Noi di Centro, ci si può accapigliare su chi lo disprezza come rappresentante della classica figura “centrista” e  per l’appartenenza a una vecchia Italia figlia del dopoguerra, prima e del boom economico, poi.

Epperò, invece della “rottamazione” dei tanto criticati “dinosauri”, alla fine della fiera, dopo i Padani della Seccessione (mai avvenuta), i Grillini Forcaioli (comprati a mezzo bonifico mensile), Sardine, Forconi, Indipendentisti e “Civici”, tutti “rivoluzionari” (…) dediti alla conquista dell’ambito “posto a tavola”, chiunque appassionato di Strategia Politica, appena sente l’analisi di Mastella, comprende la gigantesca differenza d’esperienza che c’è tra un vecchio Democristiano e un Salvini attuale…

Inutile autonominarsi “statista” o, come dicono gli “sboroni”, King Maker (…). Se ti manca il “manico” e, tutta la tua sapienza, ha come perimetro una parlantina populista, il pietoso ricorso alla giustificazione estrema e il rimbalzo della colpa (tua…) sulla qualunque (meno che su te stesso), finisce che anche i “peones” non ti ubbidiscono più e fankulano il tuo “carisma” (inesistente) degradandoti da “Capitano” a “Caporale”, dopo aver bruciato tutti i tuoi candidati.

Le elezioni presidenziali in atto, stanno dimostrando l’impossibilità dei “leaders” (o presunti tali…) di saper tenere compatte le “truppe”, dimostrare quell’autorevolezza indispensabile per farsi percepire come il “Komandante” ed essere così abile da inventare le Strategie Vincenti che portino la tua “armata” a raggiungere l’obbiettivo prefisso.

Consapevole di andare in cerca di attirarmi le ire degli innamorati di Salvini e compari, se devo scegliere tra Clemente Mastella e quello che ha buttato nel cesso il suo governo perchè voleva “pieni poteri” (e invece si è fatto infiocchettare da Renzi…), tra il bagnante del Papeete (…) che voleva un Presidente “suo” e adesso deve andare a elemosinare in ginocchio da Draghi, digerire Casini o buttare nel mucchio il nome di una donna (…) ebbene, non sarò “moderno” ma io mi tengo sior Clemente da Ceppaloni  tutta la vita.

Comunque vada, avranno vinto i “centristi” Mastella, Lupi, Quagliariello, Casini, ecc. che, zitti zitti, dopo aver lasciato giocare gli “statisti” d’avanspettacolo, si intesteranno il nome del Presidente della Repubblica e il Governo che ne conseguirà.

Hic Sunt Peones…

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