EDITORIALE – SAN MATTEO (SALVINI) “DECOLLATO”.

di Raffaele Lisco.

Esaminiamo il capolavoro pittorico di Karavaggio da Grado, il “San Matteo (Salvini) Decollato”…

L’Opera Prima San Matteo Salvini Decollato, capolavoro dell’Artista (geniale “taroccatore sotto pseudonimo”) che si fa chiamare Karavaggio da Grado” (raffigurata nella foto di testa articolo), secondo il celeberrimo Critico d’Arte Raffaello De Lischis, dall’alto dei suoi titoli accademici che farebbero impallidire anche un sindaco di Aquileia (…), manda agli osservatori un messaggio chiaro e inequivocabile.

La cruenta decapitazione del protagonista, San Matteo Salvini, a opera del feroce Giovanni Toti da Genova, sicario della Scuola Democristiana, avviene sotto gli occhi indifferenti ma soddisfatti della “mandante” Donna Giorgia Meloni da Roma e del vecchio antenato Don “Zù Silvio” Berlusconi da Arcore.

Nel dipinto che il critico De Lischis stima realizzato dal Karavaggio da Grado in epoca post Mattarelliana (…), oltre ai sapienti chiaroscuri e alle prospettive pittoriche di grande raffinatezza, spicca la cruenta azione sanguinaria del trio mandante, iconoclastica immagine rappresentata dalla testa mozzata della vittima “San” Matteo Salvini da Milano.

Notevole il messaggio “vendicativo” espresso dall’Artista, quasi una premonizione del futuro di una coalizione alla quale serve una “vittima sacrificale” per azzerare gli errori e ricomporre l’alleanza.

Il San Matteo Salvini Decollato, è il sacrifizio attraverso il quale il trio impone ai discepoli della Scuola di San Matteo, di dover bere l’amaro calice come “penitenza” attraverso la quale rientrare nella coalizione, ormai lacerata, per demeriti del “Santo” colpevole degli errori a lui imputati.

San Matteo Salvini da Milano, nel suo peregrinare sulla Terra (prima solo Padana e poi anche ‘Tagliana), accompagnato dai suoi adepti figli della “Setta del Capitano”, secondo i suoi “colleghi” di Fede (…), ha peccato di vanità personale nel voler spargere il suo Vangelo ergendosi a Re, azione che ha permesso ai “farisei” della “Riva Sinistra” del Giordano, di superare i Sovranisti del Centro (…) e incassare, a loro favore, la riconferma del “Grande Sacerdote”.

Serve un sacrifizio, va ucciso il “vitello grasso” (…) e, per questo, il Karavaggio, con la sua opera prima, ci indica la strada maestra attraverso la quale cancellare gli ultimi anni negativi della coalizione dei Tre Evangelisti, epoca scandita da strategie perdenti e pesanti situazioni espresse dal Quarto “Membro” che voleva “pieni poteri”, mentre si dava al gozzoviglio alcoolico e al meretricio col “nemico”.

Va eliminato l’unico ostacolo che impedisce alla Scuola di Destra di potersi ricompattare, utilizzando il sacrifizio di San Matteo Salvini Decollato, come catarsi con la quale avvicinarsi al lavacro purgativo, sanificare l’anima e dimostrare al resto degli adepti la volontà comune di Donna Giorgia Meloni da Roma, Giovanni Toti da Genova e Don Silvio Berlusconi da Arcore, di ricominciare da dove avevano iniziato, insieme al Santo caduto nel peccato, missione compromessa per colpa della troppa vanità del Padano.

L’Opera Prima di Karavaggio da Grado (…), come ci informa il “Professor” Raffaello De Lischis, sarà presto visibile su tutti i media nazionali e internazionali.

E’ una “Profezia” (in tempi non sospetti) dello Spione Capo, vale la pena di scommetterci sopra un euro…

(…to be continued…).

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